E qui riposo | Bashō Matsuo

E qui riposo | Bashō Matsuo

Bashō Matsuo mangiava il Kebab

22/XI/2015

 

Silenzio.

 

Aria fredda e pulita, di quella che è ufficialmente la prima Domenica d’Inverno.

 

Il vento di neve delle montagne nella notte è scivolato veloce sull’asfalto delle autostrade, rincorrendo sè stesso, e si è presentato alle porte della Metropoli.

 

Senza chiedere il permesso ai cittadini sonnolenti si è capovolto tra i palazzi, spazzando le foglie d’autunno, tappando la bocca alle sirene, alle radio che spargono il terrore.

 

Silenzio.

 

Nel respiro senza odore della città di questa mattina, col fulgore gelato del sole che chiude gli occhi abituati alla nebbia, spargiamo il sussurro di Bashō Matsuo, monaco Zen, massimo maestro giapponese della poesia “Haiku”.

 

Della frescura

faccio la mia casa,

e qui riposo.

 

3 versi alla ricerca del vuoto.

 

Anti-infiammatorio contro il senso di emergenza pervasivo[1].

 

portrait-of-matsuo-basho_katsushika-hokusai

 

 

[1] “[…] Il senso dell’emergenza, di per sé naturale, inibisce l’immobilismo, il ricordo, la riflessione (allo stesso modo inibisce il sentimento religioso ed escatologico). Se le si prendono alla lettera, le tecniche pubblicitarie e gli slogan politici esprimono uno stato di allarme continuo! […] La società che ha bisogno di consumare tutti i prodotti della sua industria è in uno stato di allarme continuo: quanto tempo per riposare, ricordare, riflettere? E lo standard di vita “elevato” così raggiunto esiste in condizioni di emergenza che inibiscono qualsivoglia livello di vita naturale, perché annullano la riflessione e il piacere del riposo: è innaturale.Tratto dal May Pamphlet, Paul Goodman, 1946. L’emergenza esiste molto prima di Parigi.

 

Altro spunto interessante, solo per i meritevoli che hanno letto tutta la nota in appendice e hanno osato pure andare oltre: nella lingua turca la parola “riposare” si traduce “dinlenmek”, che è la forma riflessiva di “dinlemek”, che invece significa ascoltare. Il riposo è ascolto di sé stessi. Bashō Matsuo mangiava il Kebab.

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