Di viaggi e caffetterie
Chi mi conosce abbastanza sa che sono una donna di semplici passioni: viaggi, libri, cibo e liquidi caldi sono fondamentalmente tutto ciò di cui vorrei riempire le mie giornate. Certo, il contatto umano è necessario, ma diciamo che di tanto in tanto ho bisogno di un’overdose solitaria delle mie droghe in ordine sparso, consequenziale o perché no, tutte insieme.
La cosa positiva è che mentre il mio radar per le relazioni sembra avere qualche acciacco o nei casi peggiori funzionare al contrario, il mio radar per le caffetterie funziona alla grande. In qualsiasi luogo io mi trovi, fiuto posticini accoglienti, tane vagamente hipster o almeno pasticcerie dotate di tavolino appartato. Le mie preferite sono quelle che offrono tutto ciò che serve per appagare le mie voglie: tanti libri o riviste, una buona varietà di dolci, wi-fi e naturalmente caffè americano come se piovesse. In ogni città che ho visitato ho trovato almeno uno di questi posti (dopo un’ingenua prima fase di ossessione per Starbucks) e il ricordo del tempo passato lì rimane sempre tra i più piacevoli dell’intero viaggio. E’ come se mi immergessi in una bolla di familiarità, una piccola casa lontana da casa.
Qui vi racconto i miei preferiti.
Sweet Irene – Bergamo
Come non partire dal luogo che ha premiato i miei esami universitari meglio riusciti e consolato gli scazzi da voto immeritato, o esercizi di russo incomprensibili? Sweet Irene è un gioiellino molto british nel cuore di Bergamo, nella Via un po’ nascosta di Sant’Orsola. Un pranzetto a base di delizie vegetariane (in porzioni molto generose, mica due ciuffetti smunti di insalata) e un’enorme fetta di cheesecake appollaiata sullo sgabello all’entrata era la degna conclusione delle mie giornate di studio. La selezione musicale del personale è sempre azzeccatissima, e per chi vuole provare ad emulare a casa le delizie del menu, Irene organizza corsi di cucina vegetariana.
Pasticceria Sweet Irene
Via Sant’Orsola, 22,
24100 Bergamo BG
Woki Organic Market – Barcellona
Colazione, pranzo, cena. Mentre le mie amiche si crogiolavano in spiaggia, io fuggivo dal torrido caldo spagnolo in questo locale, un misto tra mercato biologico e caffetteria hip degna del centro di Chicago. Lunghi tavoli di legno, una stanzetta nascosta dedicata allo yoga, torte strabordanti burro e ciliegie accanto a muffin al farro che ti tolgono il senso di colpa ma non il piacere del dolce da intingere nel caffè. Un plauso particolare allo staff, che al mattino accoglie il tuo sguardo smarrito con ampi sorrisi e un cappuccino alla mandorla con una decorazione di latte art che nemmeno Gaudì. Io, a dire il vero, ci ripassavo anche per pranzo per i famosi wok componibili a piacimento che danno il nome al locale…ma se preferite una fetta di pizza fredda e insabbiata sulla spiaggia della Barceloneta, fate pure.
Woki Organic Market
Ronda de la Universitat, 20,
08007 Barcelona, Spagna
Del Pois ho già parlato in questo articolo, ma non potevo non citare tra le mie caffetterie preferite il luogo in cui avrei felicemente lavato i piatti piuttosto che tornare in Italia, dove mi attendeva beffardo il lavoro dei miei sogni (meditate gente, meditate). Non so cosa mi abbia subito conquistato, se il curry alla zucca, il fatto che ogni singolo pezzo di arredamento sembrasse acquistato in un punto diverso del mondo o il sorriso del cuoco. Quello che so è che se un giorno dovessi decidere che il lavoro dei miei sogni è effettivamente lavare i piatti, ne aprirei una copia esatta. E naturalmente mi procurerei il numero del cuoco per un paio di consigli.
Pois, Cafè
São João da Praça 93-95,
1100-521 Lisboa, Portogall
La Citè – Firenze
Subito dopo essere arrivata a Firenze, ho scovato un video in cui un comico locale descrive sotto forma di stornello la “fauna” femminile tipica dei vari locali fiorentini. Giunto alla Citè, dichiara “le ragazze della Citè leggono libri e bevono te: se tu’ vò ravanà con le mani gli devi citare Tiziano Terzani”. Il mio ritratto in musica, insomma. Incuriosita, mi sono recata in questo locale e ho scoperto che si tratta effettivamente del mio habitat naturale. In effetti sto scrivendo proprio da qui, con vicino un caffè e una fetta di tarte tatin, musica jazz in sottofondo, libri lungo le pareti, opere d’arte appese al muro. Qui ci si scatena tre volte a settimana con un ritmo diverso, dal “ballabile esotico retrò” al “Calypso” al “Balcanico-Latin”. Non avete idea di cosa stia parlando? Nemmeno io, ma vi assicuro che è sempre una bomba. E se alla musica preferite le pagine, qui si riuniscono circoli letterari, si presentano libri e ci si esibisce in reading a microfono aperto.
La Citè Libreriacafè.
Borgo S. Frediano, 20,
50124 Firenze
Insomma, in una vita precedente dovevo possedere una caffetteria. O essere una tazza ampia e un po’ scolorita dal troppo caffè versato. In ogni caso, sono un’avida collezionista di questo genere di locali: se ne conoscete uno o più sparsi per il mondo e volete segnalarmeli, ve ne sarò per sempre grata. Potrei addirittura offrirvi una fetta di torta, chissà.
E ora scusate, ma mi attende una seratona a suon di Rebetiko.
Ottavia Mapelli
[…] un precedente articolo vi ho parlato della mia ossessione con libri e caffè. Beh, la mia famiglia deve averlo letto […]