Buongiorno, di Melo Prino
All’interno di Finzioni, Borges affermava che “gli specchi e la copula sono abominevoli, perché moltiplicano il numero degli uomini”. Potrebbe essere la tag line di questo breve cortometraggio italiano, la cui forza risiede in un’idea non nuova sapientemente gestita. Una serie di risvegli-incubi affliggono il protagonista, costretto a vedere la propria immagine riflessa fare altro rispetto ai suoi movimenti. È solo un sogno? Oppure la realtà si trova dall’altra parte del vetro?
Girato in due ambienti, Buongiorno deve la sua bellezza alla maschera comica dell’attore, Domenico Lannutti, di presenza più teatrale che cinematografica, ed alla regia di Melo Prino, capace di accelerare e rallentare lo sguardo scandendo i tempi dei risvegli e dell’incubo. Uno spirito giocoso anima la regia, che mescola tempi e spazi con sapiente mano, ridando linfa ad un tema non nuovo, gestito però in maniera tutt’altro che scontata.