Billie Holiday e l’amaro raccolto degli strani frutti

Billie Holiday e l’amaro raccolto degli strani frutti

È il 1939, Billie Holiday sta per esibirsi al Café Society di New York.

Un nightclub unico. Dal soffitto dondola un fantoccio di Hitler con fattezze scimmiesche, il portiere -dai guanti logori- lascia che gli avventori si aprano la porta da sè. Viene definito ” the wrong place for the Right (wing) people“.

Lontano dalla Roseland Ballroom riservata a raffinate scarpe bianche e dal Cotton Club con le sue ragazze tall, tan and terrific, questo è il posto giusto per incontrare Errol Flynn, Chaplin, Orson Wells, ma soprattutto  l’unico locale che non conosce la segregazione razziale.

È il terreno ideale per Strange Fruit. Il brano è composto da Abel Meeropol (pseudoninimo di Lewis Allan un insegnante ebreo comunista del Bronx) dopo aver visto uno scatto che ritraeva il linciaggio di due ragazzi di colore:  Thomas Shipp e Abram Smith. Impiccati a un albero, come strani frutti insaguinati, circondati da una folla di bianchi dal ghigno festante e tetro.

Lady Day pare che non comprenda subito il significato sotteso, stando ai racconti dell’autore. È vero, lei non è sofisticata o acculturata, cresciuta nei bordelli tra Baltimora e Harlem, eppure si è già dovuta confrontare con il razzismo. A 11 anni è accusata di aver adescato il suo violentatore,  viene costretta- in tourneè con Count Basie- a tingersi il volto con un cerone nero perchè la sua pelle sotto i riflettori risulta troppo bianca o a schiarirselo con Artie Shaw. Al Lincoln Hotel di NY (quanta ironia, nel nome), deve usare l’entrata di servizio e il montacarichi, anzichè l’ascenscore, per non turbare la pallida clientela.

Le luci si spengono, il servizio ai tavoli si interrompe, Billie è appoggiata al piano. Cattleya e gardenie bianche tra i capelli, rossetto rosso.

Southern trees bear strange fruit
Blood on the leaves and blood at the root
Black bodies swinging in the southern breeze
Strange fruit hanging from the poplar trees

Lei è l’unica che può  distillare l’emozione, senza patetitsmi.

Pastoral scene of the gallant south
The bulging eyes and the twisted mouth
Scent of magnolias, sweet and fresh
Then the sudden smell of burning flesh

Le parole vengono scandite con gelida purezza. In un ambiente saturo di profumo di magnolie e corpi bruciati, ad occhi chiusi, Billie erige tutt’intorno una cattedrale di inquietante silenzio, aprendo, con la sua voce, un vagheggiato corteo funebre.

Here is fruit for the crows to pluck
For the rain to gather, for the wind to suck
For the sun to rot, for the trees to drop

La sua voce aumenta d’intensità, come un urlo dolente e fiero, che per potenza visiva ricorda l’Urlo di Ginsberg.

Here is a strange and bitter crop

Nel mezzo della seconda guerra mondiale, mentre gli alleati stanno per riportare la libertà, Strange Fruit sbatte in faccia la cruda realtà, ci sono cose incompiute con cui l’America deve confrontarsi.  Assurge a manifesto politico, incide le coscienze e – come affermato dall’attivista dei diritti afroamericani Angela Davis- rimette gli elementi di protesta e resistenza al centro della cultura musicale nera contemporanea.

L’eredità di questo brano, così come il raccolto, è amara. La canzone, atto d’accusa, documento storico dello squallore umano, segna uno spartiacque nella vita della Holiday: da seducente cantante jazz a chanteuse politicamente impegnata. L’apice della carriera o il presagio del declino? Poco importa, ha segnato un punto di svolta, censurata nelle radio americane e spesso dimenticata, sedici anni prima che Rosa Parks si rifiutasse di cedere il suo posto su un autobus in Alabama.

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Negli anni la Signora del Blues  diventerà una sorta di lirica vivente della canzone Strange Fruit , appesa, non a un pioppo, ma sulle membra della vita stessa, in bilico tra droghe e alcolismo. In una delle ultime versioni live, nel 1959, la voce sarà irrigidita, afflitta dalle dipendenze (anche affettive) e la mimica  sarà accentuata fino al parossismo grottesco, che imiterà un passato scolorito.

Tutto questo Billie non lo conosce ancora. Le luci si accendono in sala, lei abbandona il palco, non ci sono bis. She climbed down off the bar and went out the door, cantava Lou ReedLa gente deve ricordare Strange Fruit. Deve bruciargli dentro. Una persona inizia a battere le mani nervosamente, presto seguita da tutto il pubblico. Ha acceso una miccia nelle loro coscienze.

Un giorno anche lei capirà e dirà: ” Non tardai molto a diventare una schiava tra le meglio pagate. Prendevo anche mille dollari alla settimana, ma quanto a libertà non ne avevo più di quando ne potesse avere il più pidocchioso bracciante della Virginia, cento anni fa”.

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