Beats & Hate | 5 buoni motivi per stare con Fantini

Beats & Hate | 5 buoni motivi per stare con Fantini

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Bellaraga. Vi avviso che questo articolo è un megaspottone, così lo sapete e vi mettete subito l’anima in pace. Un megaspottone, chiaro? Non di quelli subdoli, scritti da quelli che vogliono fare gli equilibrati, gli equidistanti, che anzi ci trovano anche la critichina da fare così poi la sviolinata sembra anche credibile. Nossignore. Un cazzo di megaspottone, proprio sbandierato. L’unica cosa che lo distingue da un megaspottone in piena regola, se vogliamo, è che è del tutto spontaneo e disinteressato; cioè nessuno mi ha contattato per chiedermi di parlarne, né mi ha allungato popilie sottobanco per farlo (purtroppo, ché unire il piacere nel fare una cosa alla possibilità di ricavarne del vile ma utile danaro non dispiacerebbe a nessuno, no?).

Ma veniamo a noi. Il fatto è questo.
Dall’altro ieri su Musicraiser è attiva la campagna per sostenere Beats & Hate di Nicholas ‘Egreen’ Fantini.
Avete domande? Se non ne avete, passo subito a dirvi perché dovreste…

Qualcuno tra voi: “Cos’è Musicraiser?”
Io: “Eh, Musicraiser è tipo una piattaforma online dove tu ci vai e, se sei musicista, ci puoi caricare il tuo progetto e cercare di fartelo finanziare dalla community, se sei un fruitore invece, puoi scashare e sostenere il progetto del musicista che credi. Cioè, in sostanza è una piattaforma di crowdfunding pensata per il settore musicale.”
Qualcun altro tra voi: “Cos’è il crowdfunding?”
Io: “Va bè frate, te lo cerchi se non lo sai, checcazzo. Devo finire l’articolo per domani, non è che posso istruirvi sul mondo, adesso”.
Qualcun altro altro: “Cos’è Beats & Hate?”
Io: “Beats & Hate è il nuovo disco di Egreen, il suo secondo lavoro ufficiale dopo Il Cuore e La Fame, ma decimo tra una roba e l’altra. Funziona che se vai su Musicraiser e sostieni economicamente il progetto, tra due mesi t’arriva il cd a casa (o il codice per il download)”.
Ancora io, ché ormai v’ho inquadrato: “Chi è Egreen? Egreen, ovvero Nicholas Fantini, è uno che fa rap in Italia. Se vi piace anche solo un po’ il genere, Turbogigi lo conoscete, chiaro. Il Cuore e la Fame è stato di gran lunga il miglior disco hip hop del 2013. Se invece i vostri ascolti distratti nel campo si sono fermati alle proposte delle radio, probabilmente non ne avete mai sentito parlare. E allora vi consiglio di ascoltarvelo Il Cuore e la Fame in questione.

Uno sveglio tra voi: “Ma quindi stai promuovendo una roba che esce tra due mesi e che manco hai sentito?”
Io: “Esattamente, bravo. E proprio qui volevo arrivare, grazie per la domanda. Ci sono almeno 5 buoni motivi per cui dovreste andare su Musicraiser e sostenere la campagna. ECCOVELISBAM:

1. Supporti un ottimo artista. Facile. Lo si diceva prima. Il Cuore e la Fame è stato il miglior cazzo di disco hip hop del 2013. Zero storie. Se poi tu nel tuo scantinato hai fatto un mega LP, che non c’è manco paragone, con produzioni ciao e rime woo, io questo non lo so. E non voglio neanche mettere in dubbio che sia così. Per carità, sarà come dici tu. Ma io non l’ho sentito, purtroppo. Tra quelli che ho sentito, invece, Fantini ha fatto un lavoro che nessuno ha neanche avvicinato. Per non parlare della fotta dei live. Stai lì a cercare di sgamargli le bombole d’ossigeno. Gigi, dove cazzo le nascondi?

2. Supporti il genere. Guarda, anche a me frega tutto sommato un cazzo dell’hip hop, ti voglio parlare chiaramente. Cioè, da quando ero sbarbato a oggi ho ascoltato molta roba, commerciale e meno commerciale, italiana e non, ma non sto qui a farti discorsi sulla cultura e le discipline, i cazzi e i mazzi. Sono cose che non ho vissuto e non ho studiato. Ma non perché non sto qui a farteli io, sti discorsi, non significa che non abbiano un valore. Mi fa piacere supportare qualcuno che ci crede e che porta avanti un messaggio. Mi sta abbastanza sul cazzo questa cosa che, alla fine della fiera, se ascolti rap in Italia sei un babbetto. Non te lo dicono in faccia eh, ma fanno quel sorrisetto lì. Ti compatiscono quasi. “Eh, sai, lui ascolta rap”. “Sì, bè, a dire il vero ascolto davvero di tutto. Non faccio distinzione di genere. Anche il rap, sì, certo.” Annuisce e fa un sospiro. Ti asseconda, povero cucciolo. È il simpatico fronte Moltheni questo, diciamo. Degli snob qualunquisti. Quello che ti frantuma le palle con le lagne di Vasco Brondi e a casa c’ha anche tutta la discografia di Vasco Rossi, ovvio. Compresi gli ultimi 30 anni di rutti, vagiti, scoregge e puzza di ascelle. Per carità, poi c’è anche tutto il dispiegamento delle nuove leve che ascolta rap (o presunto tale) perché adesso va di gran moda, ma non posso fargliene neanche una colpa. Non mi entusiasmano sti pischelli, ma non me la sento di vestire i panni del vecchio bacchettone. Alla fine perché ascoltiamo il rock? Perché va di moda da 60 anni a questa parte. Il punto è se sotto la moda ci sia o meno qualità dal lato di chi li fa e consapevolezza dal lato di chi la fruisce, indipendentemente dal genere musicale. L’hip hop, in quanto cultura e diversivo rispetto alla classica canzone italiana (ma anche solo in quanto cassa e rullante), merita rispetto, anche se ti fa legittimamente schifo, io credo. E con questo non intendo dire che dobbiamo buttare nel cesso la canzone italiana, intendo dire che stiamo parlando di musica, diosanto, c’è posto per tutti, e in più ho già scritto sufficienti cazzate.

3. Supporti un modo alternativo di finanziare. Questa è bella grossa come motivazione, eh. Facciamo propaganda adesso: sconfiggi anche tu le forze del male versando l’obolo della salvezza in crowdfunding. No dai, a parte gli scherzi. È lo stesso discorso di due righe sopra: senza dire che se non bruci le banche cioè sei un coglione tipo, il crowdfunding è comunque uno strumento molto interessante, che offre quantomeno delle opportunità in più. Poi, sì, si porta dietro tutta una serie di riflessioni poetiche e politiche molto fantastiche, che non abbiamo tempo e voglia di citare adesso e sulle quali qualcuno troverà sicuramente il modo di lucrare in modo sfrenato.

4. Supporti una persona che se lo merita. Non sono amico di Nicholas, quindi non sto qui a declamare l’umanità e le qualità di una persona che non conosco. Con “se lo merita” intendo dire molto sinteticamente che: dopo un disco come il suo precedente, immagino avrà avuto per le mani diverse offerte. Lo ammiro e invidio per essere andato per la sua strada, con coraggio, passione e voglia di essere autonomo. Uno che scommette su se stesso, ritenendo di poter valorizzare meglio il proprio lavoro da sé (sì, anche dal punto di vista del ritorno economico personale), piuttosto che firmando per qualcun altro, merita secondo me un gesto di incoraggiamento e un attestato di stima. I 15 euro li spendo volentieri se so che danno una mano a un artista che si espone in prima persona, mettendoci del suo.

5. Supporti le tue orecchie. Che ti piaccia il rap, il valzer asburgico o la baby-dance non rileva: il disco sarà una bomba. Che alla fine è l’unica cosa che conta.

 

QUI trovi la campagna su Musicraiser. #STOCONFANTINI

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3 COMMENTS

  1. Se non te ne frega un cazzo dell’hip hop a te che ascolti rap, che cazzo dovrebbe fregare della dignità di sta musica alla gente a cui fa cacare?! e che differenza ci sarebbe tra supportare fedez o egreen o “a mio cuggino”? uno varrebbe l’altro, sarebbe solo questione di gusti soggettivi.

    • . Immagino niente, quindi?
      . Può darsi. Ma nè fedez, nè tuo cugino (che io sappia) stanno promuovendo il loro disco su musicraiser.

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