Baskin: uno sport per tutti

Baskin: uno sport per tutti

Sono sempre stata una sportiva, tanto nella pratica quanto nella consapevolezza che lo sport, la squadra, il campo siano palestre di vita insostituibili che impregnano il nostro modo di essere, di porci e di gestirci. Il mio viaggio nel mondo dello sport è iniziato ormai tanti anni fa e, in un momento preciso, ha visto una vera e propria epifania quando in prima superiore decisi di prendere parte ad un progetto chiamato Baskin; al tempo non potevo neanche lontanamente immaginare quanto di rivoluzionario avessi di fronte ai miei occhi. Ricordo perfettamente il primo allenamento…fu un vero e proprio colpo di fulmine.

Ok, alt. Devo fare un passo indietro per aiutarvi a capire! Che cos’è il baskin?

Il baskin è uno sport (con la S maiuscola) che si ispira al basket ed è pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra. Una piccola grande rivoluzione! Non so se conoscete un po’ il mondo dello sport praticato da persone diversamente abili ma, al di fuori del Baskin, penso potremmo facilmente delineare due grandi insiemi: gli sport solo per disabili (es. Paralimpiadi) o gli sport che contemplano la presenza di disabili e normodotati conferendo tuttavia a quest’ultimi delle mansioni di “assistenza”.

La rivoluzione del Baskin è uscire da questa logica, l’assistenzialismo non c’è più e al suo posto troviamo agonismo, tensione, condivisione… insomma, esattamente tutto ciò che caratterizza una squadra “normale”! Non solo normodotati e disabili insieme ma anche ragazzi e ragazze! Tutto ciò rappresenta l’apoteosi dell’inclusione, io e te con le nostre seppur diverse abilità siamo chiamati a dare il 100% per portare a casa la vittoria; a nessuno dei due è concesso di arrendersi, stiamo condividendo la stessa fatica, la stessa emozione, la stessa delusione talvolta, ma lo facciamo insieme.

La grande forza nuova del Baskin è quella di saper superare le nostre disabilità, o meglio, è quella di fare delle nostre diverse abilità un punto di partenza. Ciascuno, nel proprio ruolo, è chiamato a giocare una parte determinante all’interno del gruppo. Non si cerca di dire che siamo tutti uguali o semplicemente detentori di abilità differenti, questo sarebbe probabilmente molto ipocrita; la disabilità è il punto di partenza, è il motore includente e non discriminante. Riconosciamo le nostre diversità e la tua disabilità e insieme ne facciamo energia integrante, per dimostrare che possiamo essere ugualmente incisivi e fallibili nel grande gioco del Baskin, e della vita in generale.

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Baskin
Torneo di Baskin a Cremona

Il baskin nasce a Cremona grazie all’idea di due signori, Antonio Bodini e Fausto Cappellini, nel lontano 2002, inizialmente nel circuito scolastico e nel 2006 è stata costituita l’ associazione Baskin. In un secondo momento il Baskin si è legato anche a società sportive del territorio per realizzare un vero e proprio campionato.
L’energia positiva e l’entusiasmo attorno al progetto non si sono più fermati e il Baskin ben presto è uscito dai confini cittadini, in tutta Italia si è iniziato a parlare di un nuovo modo di fare sport, inclusivo e coinvolgente.
Oggi nel 2014 il Baskin è radicato in Sicilia, Valle D’aosta, Marche, Piemonte, Toscana, Lombardia con Milano, e Verona da tre mesi; si parla e si inizia a giocare a Baskin in Francia e Spagna e tanti giovani, italiani e non, si sono avvicinati a questa entusiasmante realtà.

Le regole sono di derivazione cestistica ed in più il regolamento del baskin adatta:
1) il materiale (uso di più canestri: due normali; due laterali più bassi; possibilità di sostituzione della palla normale con una di dimensione e peso diversi);
2) lo spazio (zone protette previste per garantire il tiro nei canestri laterali);
3) le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie);
4) le consegne (possibile assegnazione di un tutor, giocatore della squadra che può accompagnare più o meno direttamente le azioni di un compagno disabile).

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Per capirci qualcosa di più vi consiglio di visitare il sito dell’associazione Baskin di Cremona o la pagina ufficiale di Facebook ma, ancora di più, vi consiglio vivamente di regalarvi l’opportunità di conoscere con mano questa realtà assistendo ad un match.

A Cremona la scorsa domenica (25 maggio) si sono svolte le finali provinciali che hanno visto vincitrice la squadra del S. Ilario all’interno di una cornice di tifo e sostegno davvero emozionante. Ora, dopo qualche settimana di riposo, le squadre e le società concentreranno le loro energie sul prossimo campionato, per migliorarsi ancora di più e per mostrare che questo è davvero uno sport, niente di finto!

Baskin Cremona
Baskin – Cremona

Lo scorso anno Cremona ha ospitato, inoltre, la prima edizione delle finali nazionali di Baskin. Una manifestazione ottimamente riuscita e, soprattutto, una dimostrazione forte di come di Baskin si posso parlare ormai a voce alta, anzi altissima!

Mi piace pensare che il Baskin, oltre ad essere uno sport, sia uno stile; un seme da coltivare per diffondere una passione che è integrazione, condivisione, sport, amicizia…è Baskin!

Un mio caro amico in un’occasione ha saputo spiegarsi molto meglio di me e ha definito il Baskin con queste parole “Se dovessi fare lo sdolcinato direi che il Baskin è GIOIA, se mi tocca essere entusiastico direi TANTAROBBA, ma credo sia impossibile definire con una sola parola un microcosmo come il Baskin.
Però…l’entusiasmo di una vittoria, il sorriso di un compagno a cui hai permesso di fare canestro, la delusione per una sconfitta, l’onore di poter affrontare una nuova sfida contando sull’aiuto fondamentali dei tuoi amici, siano essi super campioni oppure ragazzi in grado di muoversi a fatica.. Tutte queste sono emozioni difficili da ricercare da altre parti..
Ecco, per me il Baskin è EMOZIONE.”

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E voi, cosa state aspettando a scoprire questa emozione?

Paola Galli

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