Storytel: ascoltare un audiolibro è davvero come leggerlo?
Una lunga chiacchierata nel salotto di Storytel
Sono almeno due anni che ascolto audiolibri, in ogni momento che prima mi sembrava “perso”: mentre mi sposto da un mezzo di trasporto all’altro, mentre cammino per Milano, addirittura mentre faccio palestra (questo per farvi capire gli alti livelli di agonismo che mi contraddistinguono…).
Quando qualche settimana fa mi hanno invitato da Storytel non ci potevo credere: è stato come entrare nel salotto di una grande casa, circondata da libri, per lo più virtuali, ovviamente, con un’aria familiare che mi ha subito accolta. Con Viola Marconi, Responsabile Marketing di Storytel, abbiamo fatto una lunghissima chiacchierata che cercherò di raccontarvi, nella speranza di trasmettere almeno in parte la passione che traboccava dalle sue parole.
Iniziamo dalle basi: che cos’è Storytel e come funziona?
Facile, Storytel è una piattaforma per audiolibri, è nata in Svezia e oggi è un gruppo globale diffuso in 15 Paesi. In Italia offriamo un vastissimo catalogo (parliamo di oltre 50.000 volumi, per intenderci) a cui si può accedere tramite abbonamento da storytel.it – con SALT avrete diritto a 30 giorni di prova gratuiti, invece dei consueti 14. Dopodiché il costo sarà di 9,99euro al mese.
Nel catalogo si trovano libri in italiano, in inglese, corsi di lingua, libri per bambini, saggi, romanzi, biografie, tutto quello che vi può venire in mente e anche di più: abbiamo un’offerta in costante aggiornamento.
Ebbene, Storytel è una sorta di Netflix letterario, ma in Italia siamo pronti ad affrontare il mondo degli audiolibri?
Guarda, in realtà, il mercato degli audiolibri in Italia è ancora assolutamente in progress: siamo un Paese che legge poco e, a quanto pare, ascolta ancora meno. Per ora. È sempre una questione di educazione e abitudine al nuovo prodotto. La perplessità più grande degli italiani pare essere legata al momento in cui ascoltare gli audiolibri: “ma quando mai dovremmo avere il tempo di ascoltare dei libri?” è una domanda che ci viene rivolta molto spesso. Diciamo che la risposta è molto soggettiva, ma ci piace rispondere “potenzialmente sempre”. Ogni volta che l’attesa di può trasformare in un momento di arricchimento.
Posso chiedervi che cosa vi distingue dai competitor? I prezzi sono simili, le caratteristiche tecniche anche… perché un utente dovrebbe scegliere Storytel?
Noi crediamo che la partita si giochi in parte sul catalogo: offriamo davvero una vastissima selezione di libri, praticamente per tutti i generi.
L’altro nostro grande punto di forza sono le serie di podcast che abbiamo ideato! Questi sono i nostri prodotti originali ed auto-prodotti. Il nostro primissimo podcast è stato ATAK2 che è uscito a luglio dello scorso anno ed è nato quasi in maniera casuale: sono venuti a trovarci dei colleghi polacchi e ci hanno raccontato che a luglio avevano seguito Andrzej Bargiel, un giovane alpinista che stava per compiere un’impresa epocale: salire sul K2 e scendere sciando. Dall’Himalaya mandava brani audio, Storytel li editava e quasi in tempo reale, circa a 6 ore di scarto dall’avvenimento, uscivano gli episodi anche qui in Italia.
E’ stata un’esperienza davvero incredibile, anche perché il vero brivido è che noi non sapevamo come sarebbe andata a finire questa avventura: non era un romanzo!
Poi per esempio è uscito Da Costa a Costa, poi ancora Ordinary Girls, poi All You Can Speak e tante tante altre serie di podcast diretti a pubblici anche completamente diversi.
ATAK2 confesso che mi manca, ma l’amore per Da Costa a Costa non è mai sbiadito. Tra l’altro, mi sono sempre chiesta: come scegliete le nuove proposte? Vi arriveranno anche richieste specifiche, immagino. Se da domani 100 clienti vi chiedessero “Possiamo avere l’audiolibro di Cent’anni di solitudine?” Voi cercate di soddisfare le richieste?
Certo, noi raccogliamo tutte le richieste possibili e immaginabili degli utenti. Alcune vanno effettivamente a buon fine, previo un grandissimo lavoro di indagine del team publishing. In altri casi invece il processo può diventare lungo perché, per esempio, I diritti audio non sono disponibili.
Diciamo che in generale funziona così: ci sono titoli in distribuzione che sono a disposizione delle principali piattaforme, dopodiché ci sono i titoli in licenza per cui Storytel acquisisce i diritti dall’autore o dall’editore, per esempio.
Questo è un tema fondamentale, perché i diritti audio sono diritti secondari e anni fa, prima che arrivassero gli audiolibri, spesso gli editori non erano in possesso dei diritti audio, di conseguenza a volte devono tuttora essere recuperati dall’autore stesso.
Oggi è chiaramente un tema ben regolamentato, quindi nel momento in cui si stipula un contratto tra autore ed editore, anche i diritti per gli audiolibri sono trattati, proprio perché è un ambito sempre più in voga, mentre fino a pochi anni fa non era così.
Quindi poi quando Storytel acquisisce i diritti per un audiolibro si occupa anche della produzione stessa. Ed ecco come nascono le uscite “in esclusiva”!
E come fate a trovare i narratori? Fate dei casting tipo al cinema?
Tu scherzi, ma per ogni audiolibro noi facciamo circa 4 provini!
Come ti dicevo, c’è un team publishing che decide quali sono i titoli che andranno ad essere prodotti, dopodiché si affronta l’acquisizione vera a propria del titolo anche a livello contrattuale e, una volta avuto il titolo in mano, inizia la vera e propria fase di produzione. Innanzitutto, per un audiolibro, la parte principale della produzione inizia dalla scelta della voce: uomo o donna? Giovano o meno giovane? Autore o autrice stessi?
Sai, a volte, la scelta ricade necessariamente sull’autore, come è stato nel caso di Daria Bignardi, Storia della mia ansia (prodotto da Mondadori), un libro così personale e così calzante sull’autrice che nessun altro se non lei stessa avrebbe potuto interpretare.
Infatti, il risultato è stato straordinario. (Sul serio, ascoltatelo se potete)
E’ vero, ma credimi che non è affatto scontato, perché a volte ci sono autori fenomenali, che però paradossalmente si ritrovano a leggere meglio libri scritti da altri.
Poi forse sai anche la voce di un autore non è detto che sia altrettanto forte o positiva, o banalmente a volte sono troppo coinvolti, immagino. E quindi quando l’autore del libro non è disponibile o non risulta adatto, su chi ricade la vostra scelta?
Allora, la politica Storytel è quella di cercare voci di professionisti, quindi tendenzialmente provenienti dal teatro o dal mondo dello spettacolo, così come di persone provenienti da scuole specializzate di doppiaggio oppure proprio specificamente di lettura ad alta voce. Ci sono infatti molti dati che confermano il fatto che il vero fruitore degli audiolibri preferisce la voce molto professionale, ma poco drammatizzata e poco conosciuta, in modo che riesca a non associarla a un altro specifico personaggio, ad esempio.
Ma concretamente come funziona con i narratori?
Vengono qui da voi a leggere interi libri?
Sì sì, noi abbiamo le nostre cabine che funzionano tutto il giorno, tutti i giorni, e poi chiaramente ci appoggiamo anche a studi di registrazione esterni perché stiamo producendo moltissimo ultimamente. Per esempio, ora ci sono in registrazione 4/5 audiolibri e ci sono narratori che desiderano leggere dalle 9 alle 18 come fosse un lavoro d’ufficio vero e proprio, così come ce ne sono altri che invece diluiscono nel tempo, anche in settimane, la lettura, soprattutto per evitare cali di voce.
Incredibile. E pensare che è ancora un mercato “in progress” come hai detto tu. Tra l’altro, ho letto alcune statistiche che dicevano che gli utenti che ascoltano più audiolibri sono donne tra i 18 e i 25 anni, è vero?
Confermo: i nostri dati ci dicono che ci sono moltissimi giovani che ascoltano audiolibri e apprezzano i nostri prodotti. Sai, c’è molta retorica sul tema che “i giovani non leggono”, ma se poi vai a vedere i numeri in realtà i giovani leggono eccome, soprattutto i giovanissimi, per non parlare di bambini e ragazzi, il cui mercato è in fortissima espansione.
Ora provo a farti una domanda da 1 milione di dollari: la prima volta che ho detto a qualcuno che stavo ascoltando un audiolibro mi sono sentita rispondere immediatamente “Ah figo. Vabbè ma tu pensi che sia equivalente alla lettura?!” – Ecco tu che ne pensi?
Guarda, questa è davvero la nostra battaglia quotidiana. La visione di Storytel è semplice: non c’è alcuna concorrenza con il libro cartaceo. In realtà, chi ama leggere può trovare grazie agli audiolibri semplicemente un modo in più per poter leggere. E’ lo stesso identico libro, solo fruibile attraverso un diverso formato. Anzi, ti dirò un dato interessante su questo: in Svezia, che è un mercato maturo per gli audiolibri, il 30% degli ascoltatori più fedeli in realtà non è un lettore tradizionale, quindi magari ascolta 1/2 libri al mese, ma non legge libri cartacei/digitali. Quindi, ormai l’audiolibro è visto davvero come un supporto completamente diverso, che non compete con il mercato tradizionale e non lo farà mai.
Mi trovi d’accordo su ogni parola. Nel senso, io con gli audiolibri non ho minimamente eliminato la lettura tradizionale, anzi, per me Storytel è semplicemente l’ennesimo supporto in più tramite il quale poter usufruire dei libri: io leggo ovunque, dal cartaceo, al kindle, al tablet, a volte dal pc, fino davvero all’audiolibro.
So che non puoi rivelare dati precisi, ma mi puoi dire alcuni tra i titoli più ascoltati del 2018?
Di sicuro, ha fatto un successo incredibile la saga di Elena Ferrante, L’amica geniale, anche in concomitanza con la serie-tv uscita in Rai, poi ha avuto grande successo Storia della mia ansia di Daria Bignardi e aggiungerei anche Wonder di R.J.Palacio, Quando siete felici fateci caso di Kurt Vonnegut e La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker.
Tra l’altro, abbiamo avuto un grandissimo riscontro anche negli audiolibri in inglese, in lingua originale! In Italia è un risultato che non ci aspettavamo, è stata una bellissima sorpresa.
Quale sarà uno dei vostri cavalli di battaglia del 2019?
Bè in generale una delle collane Storytel in esclusiva di cui siamo fierissimi è tutto il ciclo di Giallo-Svezia, ma non è una novità del 2019. Invece, tra non molto lanceremo i primi Storytel original di Fiction e questi sono davvero la nostra grande scommessa: sono prodotti scritti apposta per l’audio, ma non sono podcast. Di conseguenza, non avendo un taglio giornalistico, è davvero un punto di domanda, un rischio che ci sentiamo di correre, visto il grande successo che stanno avendo anche all’estero. In Svezia si sta assistendo ad una sorta di stravolgimento: un prodotto nato come audiolibro ha avuto così tanto successo che una casa editrice importante ne ha acquistato i diritti per produrne un libro.
Pazzesco. D’improvviso, l’upside down. Dai, alla fine è davvero il modello Netflix che sta conquistando anche il mondo letterario, incredibile.
(qui parte il mio monologo su quanto sia straordinaria la Svezia, del mio Erasmus a Göteborg e di ommioddiolaScandinaviachemeravigliaehperòpeccatoperlaluce, che vi risparmio)
E poi, ti rivelo in anteprima che uscirà M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati e soprattutto, attenzione attenzione, Gioele Dix leggerà La misura dell’uomo di Malvaldi.
Ultimissima domanda di rito che dobbiamo fare per forza: cos’è il “sale della vita” per Storytel?
Ascoltare qualcosa che ti coinvolge così tanto da non riuscire a smettere, come se trovare la voce giusta fosse una sorta di cura, di accudimento.
In conclusione, da amante dei libri (su qualsiasi supporto), vi posso solo dire che grazie agli audiolibri io sono riuscita a trovare un efficace palliativo alla consapevolezza che non riuscirò mai a leggere tutti i libri che vorrei leggere: credetemi, con gli audiolibri vi sembrerà di avvicinarvi ancora di più a questa meta che nessuno di noi vuole davvero raggiungere.
Con Storytel vi consiglio personalmente di ascoltare:
- Storia della mia ansia (Daria Bignardi)
- Lamento di Portnoy (Philip Roth) letto da Luca Marinelli (CIAO PROPRIO)
- Quando siete felici, fateci caso (Kurt Vonnegut)
- L’arte di collezionare mosche (Fredrik SJÖBERG)
- Italiani di domani (Beppe Severgnini)
- Podcast: Da Costa a Costa (Francesco Costa)
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