Fotografare l’attesa: le immagini della quarantena di Irene Artuso

Fotografare l’attesa: le immagini della quarantena di Irene Artuso

Fotografare l'attesa: le immagini della quarantena di Irene Artuso

Queste fotografie sono state scattate da Irene Artuso tra marzo e aprile di quest’anno, durante la quarantena passata a Roma e in collegamento con le persone da cui è rimasta separata a causa del lockdown.

Irene Artuso è una fotografa freelance e dottoranda in Scienze Biomediche. Appassionata di scienze naturali e di fotografia analogica, indaga il reale attraverso l’obiettivo. Il suo primo progetto si chiama Tu sei una terra.

Fotografare a distanza è stata un’esperienza di contatto e di condivisione, per ritrovare uno spazio creativo laddove le mura di casa erano l’unica dimensione esperibile, e la collaborazione a un progetto comune ha rappresentato un’evasione affettiva e uno scambio emotivo.

Le poesie che accompagnano le foto sono frutto di una selezione quotidiana, anch’essa esercizio di evasione e ritrovamento di ritmo cardiaco nella lontananza.

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Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e..
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poichè non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.

(Rainer Maria Rilke, da Lettera a un giovane poeta)

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Matrice

Ti guardo, cerco di guardarti dentro,
come se mi sporgessi su un abisso.
Mi affaccio al parapetto e guardo giú
in fondo al tuo silenzio, mentre leggi
in una lontananza irraggiungibile.
Vorrei stare con te lí in basso, invece
resto inchiodato a questo ponticello
atterrito e remoto, separato,
legato alla vertigine che amo,
se amore è la distanza che ci chiama
e insieme la paura di varcarla.

(Valerio Magrelli, da Il sangue amaro)

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Fiesta

E i bicchieri erano vuoti
la bottiglia spaccata
Il letto spalancato
e la porta sbarrata
E tutte le stelle di vetro
della felicità e della bellezza
scintillavano nella polvere
della stanza mal ripulita
Ero ubriaco morto
e gioioso falò
e tu ubriaca viva
nuda fra le mie braccia.

(Jacques Prévert, Storie e altre storie)

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Fin de siècle

avrò un tre versi, un sei secondi, ancora:
millennio mio, mi è finito il cammino:
ero un file:
e il tuo bug qui mi divora:

(Edoardo Sanguineti, Il gatto lupesco)

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Un progetto fotografico di Irene Artuso
Sito web: https://ireneartuso.com/
Profilo Instagram: https://www.instagram.com/ireartu/?hl=it
Email: irene.artuso@gmail.com





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