Alien, un fumetto tutto al femminile di Aisha Franz
Fra i particolari che più amo dei racconti a fumetti ci sono i paesaggi ingabbiati, piccole cartoline da ovunque nel mondo che si rivelano fra le tavole fino ad apparire poi in doppia pagina in tutta la loro bellezza. Racchiuse fra quattro righe, queste vedute sono piccoli quadri romantici, inteso come visione ottocentesca, sul quale il lettore può affacciarsi per ritrovare non solo se stesso ma l’umanità intera. Nelle illustrazioni racchiuse nella graphic novel Alien di Aisha Franz non c’è sicuramente lo spirito del Viandante in un mare di nebbia di Caspar David Friedrich ma perché gli elementi chiave che rappresentano il secolo di queste due opere sono completamente differenti: per approccio, stile, voglia di esplorare il mondo e crescita personale. Eppure, per entrambi, la meraviglia è racchiusa in ogni dettaglio e l’animo dei personaggi si rivela in ogni singolo dettaglio della natura attorno a loro.
Innanzitutto la storia di Alien ha un elemento grafico che Aisha Franz ha scelto minuziosamente per narrare vicende che stroncano il cuore, lasciando percepire al lettore tutti i rimorsi, le paure e i dubbi delle protagoniste di questo racconto tutto al femminile. Le linee in bianco e nero, a volte libere di viaggiare e altre volte aggrovigliate su se stesse, delineano le figure femminili di questo volume edito da Canicola dove una bambina, una ragazza e una madre si nascondono ognuna nella propria stanza insieme a insicurezze e desideri così intimi da non poter essere condivisi nemmeno con chi vive sotto il loro stesso tetto. L’incapacità di comprendere il proprio corpo che cambia, la difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso e le amicizie, il continuo chiedersi se l’età adulta è effettivamente sinonimo di continue rinunce e sofferenze: le protagoniste di questo romanzo grafico si sentono fuori posto, attratte da stereotipi che però non fanno per loro.
Nel mondo descritto da Aisha Franz non c’è spazio per gli uomini. Ci sono le loro voglie, quelle sì, e i gesti insignificanti o fini a stessi che dimostrano la totale assenza di sensibilità verso chi invece sta scoprendo l’amore e tutto ciò che porta con sé: il desiderio, la scoperta del proprio corpo che cambia, l’imparare ad amarsi prima di innamorarsi di altri, il tentativo di abituarsi alla quotidianità che sta un po’ troppo stretta.
Perché l’alieno di Aisha Franz è effettivamente un vero e proprio extraterrestre, un personaggio che improvvisamente compare nella vita della più piccola di casa, ma è soprattutto una continua sensazione di nostalgia e inadeguatezza, è il sentirsi un palloncino che vola sopra un paesaggio ipoteticamente meraviglioso eppure vuoto, senza presenza di amore e umanità, quella che anche nelle vite delle protagoniste sembra continuamente mancare. È la sensazione che potrebbe provare un prato racchiuso in un recinto, un giardino limitato, un susseguirsi di campi che devono stare nei loro confini ben stabiliti quando invece nella mente di ciascuna delle tre donne c’è la voglia di andare oltre, di esplorare, di lanciarsi in una nuova avventura e vivere la vita come se fosse un tuffo in mare da cui farsi cullare dalle onde. Quello che in effetti sembra essere pronto a fare anche il Viandante in un mare di nebbia.
Titolo | Alien
Autore | Aisha Franz
Casa Editrice | Canicola
Anno | 2012