Achille, Circe e Arianna | Il mito che torna per restare ci racconta il presente
“La canzone di Achille” e “Circe” di Madeline Miller. “Arianna” di Jennifer Saint. L’onda del mito che in questi ultimi anni ha scalato le classifiche mondiali ha colpito anche chi scrive.
Non sono un esperto di miti e di classici. Ne ho una conoscenza da principiante. Sapere a memoria le battute di Pena e Panico nella versione Disney di Hercules non fa testo. (…sete?! Cit.). Atteggiarsi – fin troppo spesso – con uso di parole come ubris ne fa ancora meno.
Non me ne voglia chi ha compiuto ingenti sforzi negli anni del liceo perché io non mi ritrovassi a fare questa affermazione. È una confessione, un fatto, ma anche una doverosa premessa per ciò che mi accingo a scrivere.
Eppure, qualcosa si è mosso. Forse anche a causa di questa stessa lacuna, queste pagine hanno lasciato il segno. A riprova del fatto che c’è uno spazio all’interno del quale i miti possono continuare a esistere. Un metodo e un senso, per riportarli tra noi, come forse, negli ultimi decenni, la scuola non è riuscita a fare come avrebbe voluto. Come avrebbe potuto.
In primis è arrivata “La canzone di Achille”. La serie A di questo trio di testi che si è scelto di accostare. Quella scritta da Madeline Miller non è tanto una nuova narrazione della guerra di Troia, ma un racconto intenso, profondo e doloroso di una grande storia d’amore: quella tra Achille e Patroclo.
Poi “Circe” – della stessa autrice – che rilegge l’Odissea dal punto di vista della famosa maga dopo il suo incontro con Ulisse. Una storia intensa fatta di passione e ricerca di se stessa. Un vero e proprio isolamento, che riporta alla memoria quello recente che abbiamo vissuto, fatto di sporadici e casuali incontri e tanta immedesimazione.
E infine “Arianna” di Jennifer Saint che rilegge il mito della principessa di Cnosso, figlia di Minosse e sorella del famigerato Minotauro. La penna di Saint racconta l’inganno di Teseo, l’amore con Dioniso e il lessico familiare del rapporto con Fedra.
Romanzi di crescita e educazione sentimentale. E forse è proprio quella la chiave che, una volta girata, approfondita e potabilizzata nel linguaggio moderno, li ha resi accessibili e così affini al pubblico di massa.
Come si può non sentirsi vicini (e inevitabilmente invidiosi) guardando all’amore perfetto che lega Achille e Patroclo? A non porgersi l’inevitabile domanda dell’accettazione della società quando molti di noi sono stati cresciuti sentendosi diversi e quindi sbagliati. A non sorprendersi di fronte a qualcosa che invece era percepito come un’altra e allo stesso tempo normale elevazione dei sentimenti?
E sono umane e contemporanee allo stesso tempo anche le pagine di maggior dolore. Il lutto. La gelosia. La distanza.
E ancora, è umano e contemporaneo il processo della scoperta di sé. Dei propri talenti. Delle proprie inclinazioni. Dei propri desideri. La ricerca lenta è un respiro ma anche onda che travolge. Scombussola e poi rimette in piedi. La ricerca di sé che si ritrova tra queste pagine riscritte di mito non è senza tormento, ma è in qualche modo profondamente normalizzante.
E poi c’è la maternità che travolge Circe, Arianna e Fedra. E tre diverse sono le reazioni. Altrettante le immedesimazioni. Ci sono l’attesa, l’accoglimento, la depressione, il rifiuto. Ci sono i nostri tabù, quelli della debolezza della madre devastata dagli ormoni, che in fondo vengono normalizzati nella strada del mito. Mito che già li aveva (ac)colti, mentre noi li nascondiamo con vergogna.
C’è la separazione dal nucleo primigenio della famiglia. E soprattutto c’è la battaglia del femminile, che vorrei tradurre senza retorica, lasciando agire una singola citazione.
Ma sarebbero davvero infinite le corrispondenze profondamente umane di queste pagine. I segni che lasciano. Le riflessioni che aprono.
Io non lo so dire se è giusto che il mito ritorni così. A tratti profondamente rivisitato e senza la disintermediazione di una cattedra. Anzi, forse ci sono dei margini di errore.
Quello di cui sono profondamente convinto, però, è che se una serie di libri che affondano le proprie radici nella storia della nostra cultura riesce, a distanza di migliaia di anni da quelle trame, a tenere incollati i lettori, forse qualcosa di buono è stato fatto.
E allora lunga vita a questa wave del mito di ritorno, se può aiutare a far risorgere una curiosità che si era apparentemente e a tratti assopita.
Titolo | La canzone di Achille
Autrice | Madeline Miller
Anno | 2012
Editore | Marsilio, Universale Economica Feltrinelli
Titolo | Circe
Autrice | Madeline Miller
Anno | 2019
Editore | Marsilio, Universale Economica Feltrinelli
Titolo | Arianna
Autrice | Jennifer Saint
Anno | 2021
Editore | Marsilio, Universale Economica Feltrinelli