A Firenze a sentire Calcutta

A Firenze a sentire Calcutta

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Un racconto corale

Un mio amico una volta ha detto che tra fiorentini viviamo una condizione d’incesto continuo.  Avevamo bevuto un paio di birre e stavamo malamente imboccando una deriva lirica e una strada sbagliata.

Lo dico per dire che magari anche noi viviamo nel ghetto, con un po’ di fame di possibilità e orizzonti, e che qua radunare le folle è sempre un rischio. Calcutta all’Auditorium Flog ha decisamente rischiato, ed evidentemente piace a Firenze e forse anche di più alla provincia. Piace se piace prenderla senza dare troppa importanza, se la serata è umida, il pubblico sui trenta e la sala piena.

Edoardo d’Erme, ventisei anni, di Latina, attacca a cantare Limonata alle 23.30, ma prima dice qualcosa che non si capisce bene, c’entra sicuramente una partenza da San Paolo del Brasile. Viene da pensare che abbia una particolare fissa per le città e per la geografia, Calcutta. Che davvero sul palco ci sia arrivato per caso.

Un’amica illuminata riassume “Ah, quindi il nuovo mainstream è non essere mainstream”.

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C’è a chi Calcutta parla con delicatezza e disimpegno di bisogno di contatto e chi pensa sia semplicemente un inciampo di parole a caso. Immagini azzeccate in ordine sparso, pochissimi fatti e più che altro molto smarrimento urbano e lirico.  

Tutti dicono di conoscere solo qualche pezzo (ciao, passavo di qua), forse perché sono dieci le canzoni di Mainstream, l’EP uscito lo scorso novembre, e il retroterra di Forse.. (2012), di cui fanno parte Fari e Senza Asciugamano, sta venendo fuori in questo giorni.

(E che gli dici a uno che ti dice Sono giorni che ti ho persa di vista, sono giorni che ti ho vista un po’ persa? )

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Fari è con dedica: “Dimmi perché non riesco a dormire con te, dimmi perché tu non riesci a dormire con mee da come ci guardiamo al buio direi che il tema della tensione sessuale inespressa è sempre vivo, sempre attuale, direi anche molto condiviso. Perché per arrivare, le immagini di Calcutta arrivano.

Due ragazze allungano il loro numero sul palco, lui ringrazia e si meraviglia confusamente per il fatto di non essersi mai trovato davanti a un pubblico stitico. Noi gliele cantiamo tutte.  Continua–Questa canzone si chiama Marijuana– e attacca con Dal Verde.

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Mi piacerebbe chiedergli quello che ci chiediamo in tanti, ovvero quanto sia per posa e quanto ci sia di vero, e in tal caso che gli è successo e come mai nei suoi testi si scusi in continuazione.  O magari me lo chiedo io, e può starci perché mi capita di fare troppe domande. Comunque non si capisce bene cosa dica Edoardo, se piace solo perché è un po’ strano -un po’ fuori dal coro- o perché è stranamente sensibile, e questo sì che è molto mainstream. Fare leva sull’emotività immediata è molto mainstream. Quello che suggerisce a me, comunque, è la sensazione di una seconda adolescenza un po’ disillusa e disimpegnata o di una lunga adolescenza spalmata a lanciarsi sguardi e a bere birre sui divanetti della Flog e su una fetta di tempo molto grande, un po’ sconsolata, un po’ affamata. Un po’ in attesa della grande occasione.

Le Barche

Naturalmente lo penso e non lo dico a nessuno.  Che poi la faccio scendere.

Frosinone

Ti chiedo scusa se non è lo stesso di tanti anni fa, appunto, e anche se il tempo delle mele, da quando hai più di vent’anni, è un po’ più superficiale e annoiato.

I dinosauri ci lascia piuttosto perplessi, qualcuno mi chiede se ci sta prendendo per il culo ma decidiamo di essere sportivi e di sospendere il giudizio. Quando inizia Cosa mi manchi a fare invece, tutti ne approfittano per esprimere un po’ di vuoto (e il vuoto è mainstream?), perché cos’è la mancanza lo sanno anche gli scettici.  Qualcuno mi dice che i testi sembrano di Vasco Rossi, ma questa è carina. Un ragazzo si avvicina e chiede chi è fidanzata, qualcuno mi offre la birra.

E non m’importa se non mi vuoi bene non è neanche abbastanza vero, e mi sa che lo sappiamo tutti, e forse è proprio questo il vero succo, il vero appeal di Mainstream.

Artista | Calcutta
Album | Mainstream
Anno | 2015
Etichetta | Bomba Dischi

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