Poesie zen per sopportare Milano
Ogni mattina, a Milano, mi sveglio e so che dovrò correre più veloce delle signore sudamericane per prendere il tram. Quelle non fanno sconti a nessuno, si mangiano il loro Mars alle otto della mattina e sgomitano in stile Lady Cocca per salire prima di te e accaparrarsi l’unico posto libero, in barba alla vecchietta traballante che riesce a stare in piedi solo perché ha i vestiti ancora inamidati dall’84.
Esistono anche cose così. Mi aggiusto il vestito.
E salgo sul tram. Sono nella savana: un’orda di persone eterogenee nei modi e negli odori preme intorno a me, ridefinendo le leggi dello spazio.
Salto nell’acqua. Splash!
Salto nel fuoco,
ouch, scotta!
Mentre mi balzano addosso così, altrove la frutta matura.
Siamo come sardine nella scatola di latta, solo che noi puzziamo un po’ di più e la nostra scatola di latta è un tram che ci porta all’inferno al lavoro. Spiacevole, indubbiamente, ma ho scoperto che il tragitto casa-ufficio è leggermente più sopportabile se porto con me Cos’è?, la raccolta di poesie di Ko Un.
Ko Un è un poeta zen coreano e le sue poesie, brevissime, sono una sorta di Xanax concentrato che ti fa sopportare la gente, pillole per cominciare la giornata col sorriso (o almeno senza uccidere nessuno). Basta leggerne qualcuna al mattino, in tram, perché l’umanità che ti circonda assuma toni più dolci e leggeri. Zen, appunto. Ommm.
Ogni volta che sento che sto per perdere il mio aplomb sui mezzi pubblici, mi leggo una poesia di Ko Un.
Sul tram sono tutti incazzati neri. Comprensibilmente ma erroneamente, come dice David Foster Wallace in un discorso ad un’università americana. Un discorso che in confronto lo stay hungry stay foolish di Steve Jobs diventa una fabiovolata (per vederlo, clicca qui, così almeno si capisce di cosa sto parlando).
In sostanza, quello che dice DFW è che non dovremmo concentrarci troppo su noi stessi e pensare che il mondo stia cospirando per farci arrabbiare. Solo così potremo vivere in pace e liberi.
Infatti lui si è suicidato.
Comunque è un concetto valido secondo me. Specialmente in tram, dove il tuo spazio vitale è violato da decine di persone con gradi variabili di igiene, bisognerebbe sorridersi un po’ di più, essere più gentili.
La testa bollita di un maiale.
Me ne sto in piedi davanti al suo sorriso.
Siate altrettanto generosi.
Magari addirittura scambiare due parole con i nostri compagni di viaggio! Ecco, magari non proprio con l’ubriaco che sta tenendo banco con tutto il vagone.
Non sono mai stato un’entità individuale
60 trilioni di cellule!
sono una raccolta vivente
che procede a zigzag
60 trilioni di cellule, tutte ubriache!
Ma magari con l’indianina che è salita adesso sì. Alta due mele o poco più, riesce a tenere a bada e a portare a scuola quella che sembra una intera squadra di cricket in turbante (immagino siano i suoi figli).
Una rana.
per colpa dei tuoi gracidii
nuvole scure si raccolgono in cielo
sei la più forte del mondo,
piccoletta!
Poi ci sono quelli che ti pungolano nelle costole con i gomiti e ti chiedono informazioni su dove devono scendere. Ovviamente non ascoltano la tua risposta, e scendono comunque dove vogliono loro, perdendosi.
“Dove devo scendere per andare alle Colonne di San Lorenzo? Eh? Ma è sicura? A me avevano detto un’altra fermata. È sicura? Eh? No no io scendo qui, mi avevano detto così”.
Prendi un bel respiro, abbassa lo sguardo su Cos’è? e sembrerà un po’ meno amara:
Prendi questa strada, conduce al Nirvana.
Niente affatto,
voglio andare per la mia strada,
attraverso dirupi rocciosi e sott’acqua.
Quella è la strada dei cadaveri dei vecchi Maestri.
Finalmente arrivi alla tua fermata. Scendi, inforchi elmetto e baionetta e ti prepari per la giornata di lavoro davanti a te:
Un grande errore!
All’entrata principale sarei dovuto tornare indietro.
Avevo cercato questo libricino per mari e monti. Se vi interessa e siete a Milano, potete trovarlo alla libreria Verso, in Corso di Porta Ticinese, proprio all’angolo con le Colonne. Dove il tizio che mi ha chiesto informazioni probabilmente sta ancora girovagando spaesato.
titolo | Cos’è?
autore | Ko Un
editore | Nottetempo
anno | 2013