And Salt that was Christmas | #Ottie ( Birthday edition)

And Salt that was Christmas | #Ottie ( Birthday edition)

Natale è finito, ma in fondo chi non ama i regali inaspettati, quelli che arrivano ad allietare i giorni successivi alle grandi mangiate? Niente di meglio di un buon film, un libro o un nuovo disco da ascoltare pigramente mentre si giace in stato catatonico su una qualsiasi superficie orizzontale. In più per certi sfigati tra noi (la sottoscritta ne è un fiero esempio – e proprio oggi!) il compleanno coincide più o meno con quello di Gesù, quindi per quanto il paragone ci lusinghi la sfiga del regalo unico è sempre in agguato. A voi, che come me tocca un “solo regalo, ma grande grande!” regalo queste piccole perle. I feel you, ragazzi!

SOUND

“Troppo bassi per i podi”, Galoni

Vi vedo già lì che strabuzzate gli occhi. So che questo giovane cantautore romano non è particolarmente conosciuto, ma è stato il primo regalo inaspettato delle mie notti fiorentine: l’ho visto esibirsi al NoF, un’accogliente tana rivestita di legno e sempre piena di gente, e mi ha semplicemente incantato. Un balsamo per il cuore e un interessante stimolo per la mente, oltre che qualcosa di estremamente piacevole per le orecchie. Le mie canzoni preferite? “I navigatori” è il primo pezzo che ho sentito, un piccolo colpo al mio cuore di espatriata.

 

ACTION

Bright Star 

Questo è un film che ami fino alla commozione o odi fino allo sbadiglio (serve precisare a quale categoria di spettatori appartengo?).  Le gesta del poeta John Keats, il suo amore per Fanny Brawne, lo splendore della campagna inglese: il tutto è mescolato in un film delicato e poetico, con un Ben Whishaw che con lunghi silenzi e occhi malinconici rende alla perfezione il tormento interiore e la passione artistica e romantica di Keats. Abbie Cornish è Fanny, giovane musa innamorata che seduta in un prato fiorito, tra gli alberi innevati o ricoperta di farfalle risalta come la protagonista azzurro polvere di un quadro Romantico. Un film che mi fa riconciliare con la bellezza del mondo, seppur con qualche lacrimuccia.

bright star

 

LITERATURE

“A Little Life”, Hanya Yanagihara

Se date un’occhiata ai miei articoli per la sezione Literature, vi accorgerete che per dirla con un’espressione a stelle e strisce “I’m a sucker” per i romanzi di formazione e la letteratura anglo americana: questo candidato finalista al Man Booker Prize mi ha conquistato fin dalla prima apparizione sui miei amati blog letterari. Quattro amici del New England che dopo la laurea affrontano gioie e dolori della vita adulta a New York, tra loft infestati da scarafaggi, carriere artistiche improbabili e un orientamento sessuale incerto. Non preoccupatevi: una volta finito (e ci vorrà poco) sarò ansiosa di farvi sapere se le 736 pagine erano all’altezza delle mie aspettative. 

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TRIP

Todo Modo, Firenze. 

In un precedente articolo vi ho parlato della mia ossessione con libri e caffè. Beh, la mia famiglia deve averlo letto – o molto più probabile, sono straordinariamente prevedibile – perché il mio regalo di Natale più gradito è stato un buono da spendere in libri e caffè presso il mio nuovo luogo-feticcio di Firenze: Todo Modo, in Via dei Fossi 15, è una libreria, ma anche caffetteria e teatro. Rivolgetevi a Pietro per un insolito consiglio letterario, lasciate che Antonio scelga il the più adatto a voi o se capitate all’ora di pranzo sedetevi su una sedia a vostra scelta (sono tutte diverse!) e lasciatevi sorprendere dalla cucina semplice ma curatissima del Uq Bar: consiglio il pecorino con pan ramerino e marmellata allo zafferano. E non è finita qui: lezioni di yoga, presentazioni letterarie, incontri tra traduttori…tutto questo in un locale bellissimo, che vi coccola anche con un semplice giro tra gli scaffali di legno.

 

Todo Modo Libreria e Caffè 

Via dei Fossi 15 rosso – 50123 – Firenze

todo-modo

Oh, dimenticavo: visto che al regalo unico sono ormai abituata, lo pretendo almeno particolarmente sentito.

Un suggerimento ce l’avrei: una tazza di caffè, una fetta di torta di carote, e l’individuo nell’immagine di copertina. Si può fare, no?

Tanti auguri a me!

Ottavia Mapelli

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