Welcome to the City Lights Bookstore
La City Lights Bookstore è, prima di tutto, una casa editrice fondata nel 1953 dal poeta Lawrence Ferlinghetti e da Peter Martin alla quale si affianca una vera e propria libreria che è tappa imprescindibile per chiunque ami la Beat Generation e, più in generale, la letteratura americana.
Sono passati ormai anni da quando vivevo a San Francisco ma ancora ricordo molto bene quel giorno di maggio tiepido ma ventoso – come da tradizione in quella città – mentre sul tram guardavo le strade scorrermi di fianco aspettando di arrivare a North Beach, il quartiere italiano. Il sole negli occhi a riflettersi sui vetri della Transamerica Pyramid – quel bel grattacielo a punta che contraddistingue lo skyline di SF – e finalmente la libreria lì, alla mia destra, a due passi da me.
Non era la mia prima volta: ci ero già stata qualche anno prima in un brevissimo viaggio nel nord della California, ma era la mia primissima volta da sola. Come abitante. Non come turista.
La City Lights Bookstore (il nome è ispirato a Luci della città di Charlie Chaplin) si trova in un piccolo e vecchio edificio d’angolo vicino al Caffè Vesuvio ed è facile che passi inosservata a un occhio poco attento o a chi non sa chi e cosa rappresenti. Non ci sono insegne luminose o colorate né cartelli a spiegarti che quelle vetrine che stai sbirciando sono state protagoniste di una rivoluzione. Dal 2001, infatti, la libreria ha ottenuto lo stato di Landmark (punto di riferimento) e questo determina e garantisce il mantenimento delle caratteristiche dell’edificio e dei suoi dintorni.
Poi si entra.
Si entra e ci si trova catapultati in un’altra epoca nella quale le librerie erano piccole e strette e anche un po’ polverose. Dove il design non c’entrava nulla e non si vendevano orsacchiotti e cibo.
Si entra e si vorrebbe leggere tutto, vedere tutto, comprare tutto.
Si entra e si vorrebbe non uscirne più.
Tre piani. Interni di legno e scale strette.
Luoghi per sedersi. Spazi per lasciare le proprie opere. Libri delle più famose case editrici e libri rari, sconosciuti e mai pubblicizzati.
In quel tiepido pomeriggio di maggio io entro e mi muovo velocemente tra gli scaffali per raggiungere il terzo piano, dove allora si trovava la letteratura e la poesia degli autori della Beat Generation. Prendo un libro, quasi a caso, con la consapevolezza di pescare comunque bene, e mi siedo sul pavimento di questa stanza male illuminata, sfruttando la luce di una finestra.
Accade anche questo in questo luogo. Accade di potersi sedere sulle assi di legno di un pavimento profumato come se ci si trovasse a casa propria. Accade di potersi leggere un libro intero e poi riporlo negli scaffali senza doverlo comprare. Accade anche di vedere un’ombra sopra di sé e di trovarsi davanti Lawrence Ferlinghetti. Accade di chiacchierarci per un pomeriggio e di trovarsi, dieci anni dopo, ancora con quella sensazione di completezza e pace come se tutto fosse appena successo.
La City Lights Bookstore è una di quelle librerie nelle quali entri con la convinzione di acquistare un libro ma ne esci con un altro perché affascinato dalla parole di uno dei tanti e meravigliosi commessi che con la loro conoscenza enciclopedica fanno la differenza.
La City Lights Bookstore è una di quelle librerie nelle quali entri per passare un po’ di tempo in attesa che cali il vento gelido che dalla baia soffia violento e ne esci, comunque, più arricchito anche senza aver acquistato niente.
La City Lights Bookstore è una di quelle librerie nelle quali entri e ti sembra di essere a casa e di incontrare dei vecchi amici d’infanzia.
La City Lights Bookstore ricorda gli errori del passato e si apre al futuro perché la poesia è the shadow cast by our streetlight imaginations. (Whats is poetry? Lawrence Ferlinghetti).
City Lights Bookstore
261 Columbus Ave.
San Francisco, CA
Mareva Zoli
[…] L’autrice, del resto, sembra venire dal futuro: vive perennemente in viaggio tra la Francia e la California, ha una figlia illegittima del cui padre non rivelerà mai l’identità, divorzia, ha uno specchio […]
[…] Tutte le settimane. Più di una volta alla settimana. Ad esempio adesso sono in partenza per San Francisco. Per passione, invece, troppo pochi. La verità è che quando ho del tempo torno a casa mia a […]