The importance of musicadimmmerda | Rubrica del cuore

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Perché Gigi D'Alessio e la sua neve ad Agosto possono tornare utili

Ho trovato la soluzione. Non alla fame dei bimbi panciuti, non alla pace nel mondo, non all’uguaglianza tra i popoli (scusate, giuro che domani faccio un calendario e metto tutto in agenda, un passo alla volta). Ho trovato la soluzione alla sofferenza che ci attanaglia quotidianamente, che si insinua sotto il piumone il lunedì mattina, che si sbronza con noi durante il weekend per dimenticare, e che ci accompagna fino all’hangover della domenica: i ricordi legati alle storie finite.

Non c’è cosa più orripilante di ascoltare una canzone che ti piace e risvegliare qualche fantasma, qualche ricordo di ex o pseudotali che avresti dovuto seppellire (non potendo seppellire il corpo del suddetto, ahimé), o come minimo chiudere a chiave in un baule nascosto nella stanza più remota della torre più alta del castello più lontano sorvegliato da un drago – meglio se di sesso femminile e in sindrome premestruale. Coincidenze, per carità. Ma essendo iomemedesima cancro ascendente sfiga, diciamo che la coincidenza si ripete spesso: accendo la radio, vedo un film, entro in un locale – bam – sbuca una canzone incriminata. Ho delle playlist che giuro ci vorrebbero mesi per ascoltarle dall’inizio alla fine, centinaia di canzoni (a quanto pare ho delle difficoltà con il concetto di “breve playlist da viaggio/da corsa/da passeggiata”), eppure ripescano sempre la canzone sbagliata. Ma perché, eh? Perché? Karma, ti ho offeso in qualche maniera? Ho preso l’ultimo KitKat al bar, e avresti voluto prenderlo tu? Ho comprato l’ultimo pacchetto di filtri al distributore di sigarette? Ci siamo incontrati per caso da qualche parte e non ti ho salutato? Aiutami a capire, dammi un indizio.

L’errore, comunque, è al principio. La musica bella tenetevela per voi, al massimo per gli amici – quelli che si aggrappano alle ovaie da anni, e non si schiodano nemmeno se li prendete a martellate sulle gengive. Non potete passare settimane, o addirittura mesi, a dover fare lo slalom tra i vostri album preferiti, vivendo in un film muto, oppure ad avere quell’espressione tra il dolore e il disturbo intestinale tatuata in faccia ogni volta che parte LA canzone. Eddai.

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E quindi, come vi dicevo in qualche riga più su, ho trovato la soluzione: la musicadimmmerda. Come fare? Semplice. Dovete “sgrezzare”, tirare fuori il grezzo che c’è in voi. Per ogni situazione romantica, ogni pomeriggio, serata, uscita, ogni birra in centro con la vostra dolce metà, ogni ricorrenza, insomma per ogni quellochevipare, dovete trovare una canzone oscena per stamparne il ricordo nella vostra memoria. A cominciare dal primo incontro. Dimenticate tutto quello che sapete sulla musica, tutto quello che vi piace, e tenetelo per voi. Scegliete una canzone dimmmerda che non ascolterete mai più nella vita (almeno non per vostra scelta); pensate ad un cantante collocabile nella SDS – Scala Delle Sgrezzate, deve avere un valore compreso tra 1 e JessicaeIvano, ed è fatta. A me per esempio, così eh, non perché mi stia particolarmente sulle balle (e invece sì), ora, su due piedi, viene in mente Gigi D’Alessio. Così, eh.

Vi faccio un esempio: Tom e Summer (500 giorni insieme. Qui di solito parte il mio pippone sui titoli che tradotti in italiano fanno schifo e blablabla. Per questa volta ve lo risparmio. Prego). Tom si invaghisce della nuova tipa che lavora in ufficio, si frequentano, finisce male, e lui si dispera e arriva quasi a strapparsi tutti i peli che ha lungo il corpo uno ad uno con la pinzetta per le sopracciglia. Vi ricordate la scena in ascensore? Lui è lì con le cuffie che ascolta gli Smiths e lei dice una cosa che non avrebbe mai dovuto dire: “I love The Smiths”. Canticchia e se ne va. Lei mette piede fuori dall’ascensore, lui tira fuori dalle viscere un holy shit (che tradurrei con un elegantissimo e mai banale “Porca merda”) che gli fa capire di essersi praticamente innamorato della frangettona. Da lì è tutto un susseguirsi di dita dei piedi sbattute agli spigoli dei mobili. Poraccio.

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La cosa sarebbe andata diversamente se Tom avesse avuto un’amica preziosa come la sottoscritta, e avesse seguito il mio consiglio. Scena dell’ascensore (again): Tom con le cuffie, Summer sente la musica e dice “Amo gli Smiths”. A quel punto lui si toglie le cuffie e le dice “Bella per te. Io sto ascoltando Gigi. Le domeniche d’Agosto quanta neve che cadrààà…”. Lui esce dall’ascensore, e può serenamente continuare a cantare Morrissey per fatti suoi. Magari dopo Gigi lei non gli avrebbe mai più rivolto la parola, ma almeno lui non sarebbe finito a disperarsi cantando Morrissey e passando le giornate a mangiare Twinkies inzuppandoli nel Jack Daniel’s. Sicché.

Comunque, la morale della favola è che anche se la persona con cui vi state vedendo può sembrarvi la migliore del mondo, anche se quando state insieme avete gli occhi a cuore e non fate altro che vedere unicorni che corrono sugli arcobaleni (questo dovrebbe essere lsd, non amore. Datevi un contegno), la prima cosa da fare è tutelarsi. Sguardi languidi? Cantate Gigi. Parte il limone? Va bene anche Tiziano Ferro – poco importa se “notizia” non è l’anagramma del vostro nome. Insomma scegliete il vostro cantante della salvezza, e siate felici. E fatemi sapere se funziona. Ciao amici.

Le domeniche d’Agosto quanta neve che cadrààà (…)

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2 COMMENTS

  1. Grazie, troppo buona. È un messaggio di solidarietà per tutti i Tom nel mondo (me compresa). Non siete soli. Peace&Love (comunque è anche uno dei miei film preferiti!).

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