Suburra di Stefano Sollima

Suburra di Stefano Sollima

Preti, politici, criminali... a scelta ed intercambiabili.

Nonostante la regia e lo “sguardo” sempre televisivo, Sollima confeziona con Suburra un ottimo film di genere. La sceneggiatura non sempre perfetta viene controbilanciata da un cast assolutamente strepitoso e non parlo solo dei grandi nomi, fra cui Pierfrancesco Favino, Elio Germano ed un monumentale, maestoso, Claudio Amendola, ma anche della schiera di caratteristi usciti per lo più da Romanzo Criminale (la serie).

I personaggi sono molto ben caratterizzati, fin dalla prima inquadratura che li riguarda. Su tutti, ancora, il personaggio di Amendola, a metà via fra un pistolero western ed un gentleman in pensione. Inoltre non si indulge mai in sguardi romantici verso i criminali (cioè tutti i protagonisti nel film, anche quelli che non lo fanno di professione), anzi la regia rimane quasi distaccata. Cosa che non riesce, invece, a fare la colonna sonora, in diversi punti eccessivamente pervasiva.

Purtroppo, in Suburra, né il materiale né le ambientazioni sono nuove ed il regista pesca a piene mani dalle serie di Gomorra e Romanzo Criminale, senza mai riuscire a dare un’anima veramente cinematografica ad un prodotto che rimane godibilissimo.

 

Voto: 7

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