Rejected, di Don Hertzfeldt
Per chi non conoscesse il visionario quanto folle visual artist Don Hertzfeldt, basti ricordare che detiene il record per la scena di intro (quella che cambia sempre alla fine della sigla) dei Simpson più lunga – e più disturbante – della storia ventennale del cartone animato americano. Il suo stile essenziale e unico è facilmente riconoscibile, così come i temi trattati, che contraddistinguono la sua strana poetica.
Rejected è forse uno dei più riusciti cortometraggi animati da lui realizzati. Ad una prima parte caratterizzata da un crescendo martellante di nonsense, che sfocia quasi nella paranoia, segue una conclusione splendidamente metavisiva, dove cartone animato e creatore collidono fra di loro, fino all’estrema conseguenza. Oltre l’ilarità del nonsense, la violenza visiva e psicologica dei cartoon di Hertzfeldt non è mai fine a se stessa, ma è sempre guidata da un preciso intento, anche se non sempre chiaramente evidente.
Queste caratteristiche e lo stile essenziale lo hanno reso uno degli artisti più influenti sulla nostra cultura mediatica, soprattutto su youtube, e sul concetto di viralità.