La mia Praga: alchimia, Kafka e tatuaggi
Oggi mi sono trasferita a Firenze. Non è il tema di questo articolo, ma mi permette una premessa divertente: è da circa due anni, ovvero da quando ho un giglio tatuato sul polso, che vengo puntualmente scambiata per fiorentina (o per chi sa da dove vengo, povera brianzola che ambisce a tale cittadinanza). In realtà il mio giglio non rappresenta Firenze – che poi perché nessuno valuta l’ipotesi che io sia segretamente una massona, o una simpatizzante monarchica francese? – bensì la città che più amo al mondo: Praga.
Non starò a spiegarvi il collegamento, diciamo che è un simbolo che mi è sempre piaciuto, l’ho visto su qualche palazzo in stile Liberty e l’inaspettata offerta di mia madre di tatuarci insieme era troppo allettante. Ecco però il mio primo consiglio: se bazzicate nei pressi di Piazza dell’Orologio e siete colti da una voglia irrefrenabile di inchiostro, lo Tsunami Tattoo è quello che fa per voi. Chiedete di Juro, che vi perforerà ripetutamente con un gran sorriso e risultati fantastici.
TSUNAMI TATTOO
Karlova 25 (Passage), Praha 1
phone: +420 603 500 500
e-mail: studio@tattootsunami.cz
Passando finalmente alla città, tutti i quartieri di Praga hanno qualcosa di inconfondibile e meraviglioso: fossi in voi, dopo l’imperdibile salita sulla Torre dell’Orologio della città vecchia, Stare Mesto, mi precipiterei al Quartiere Ebraico, Josefov. Non fatevi scoraggiare dalla scontrosità degli abitanti e lusingateli facendovi raccontare la leggenda del Golem, i cui passi di pietra sembrano ancora risuonare tra le lapidi del cimitero ebraico, unico suono in un luogo sospeso nel tempo.
Nel quartiere del castello, Hradcany, godetevi il panorama sulla città (e si, tormentate la povera guardia vicino al cancello con ripetuti selfie) prima di visitare il Vicolo d’oro, una stradina le cui casette variopinte si dice fossero abitate dagli alchimisti a cui Rodolfo II d’Asburgo chiedeva di produrre la Pietra Filosofale.
Il mio quartiere preferito è meno famoso: Mala Strana, il piccolo quartiere. Per raggiungerlo immergetevi nella folla brulicante che attraversa il Ponte San Carlo e scendete le scalette. Qui i turisti sono meno invadenti, e la vita cittadina più percepibile: gallerie d’arte e piccole botteghe artigiane, case color pastello decorate da ghirlande di fiori e una Shakespeare and Co straripante di libri.
L’attrattiva principale, oltre il muro di John Lennon, è il museo di Kafka: vi consiglio una visita, per non perdervi la fontana nel cortile (niente spoiler) ma soprattutto perché si tratta di un’esperienza unica, che vi piaccia Kafka o meno. Scordatevi le solite teche polverose: qui sarete proiettati nel mondo alienante di Franz, dall’ossessionante figura paterna alla claustrofobia del suo ufficio da impiegato, e finalmente capirete perché ai prof piace tanto La Metamorfosi.
Cihelná 635/2b, 118 00 Praha 1, Repubblica Ceca
+420 257 535 373
Per combattere il malessere di fine visita, potete fermarvi sulle panche di legno della birreria vicino al museo, che vi curerà con abbondante (e molto economica!) Staropramen. A proposito di cibo, diciamo che la varietà culinaria non è proprio il punto forte dei cechi: patate, carne e cipolle abbondano, e naturalmente non potete esimervi da provare le specialità locali.
I chioschi di piazza dell’Orologio vi tenteranno, ma potete trovare Prosciutto di Praga e cipolle stufate in molti altri locali della città, sempre ottimi e a prezzi minori. Per i vegetariani, o per chiunque si stanchi della dieta praghese, ci sono però delle ottime alternative: una tra tutte è Countrylife, un ristorante self service vegetariano a peso con annessa bottega di prodotti biologici. Le zuppe di verdure e la cheesecake di tofu non vi faranno rimpiangere lo stinco, ma andateci presto: a mezzogiorno si riempie dei lavoratori locali in pausa pranzo.
Melantrichova 15, 110 00 Praha 1, Repubblica Ceca
+420 224 213 366
Praga è incanto, astrazione, magia. Le orde di turisti sembrano percorrerla senza davvero penetrarla, come se si svelasse solo ad occhi meritevoli. Conquistatela, e riuscirete a percepire ogni cosa: I fumi degli alchimisti e le voci concitate della Primavera praghese, le statue vive di Ponte San Carlo e gli arabeschi negli interni Liberty dei caffè. E capirete perché qualcuno se ne innamora così tanto da decidere di inciderne per sempre il ricordo sulla pelle.
Un articolo di Ottavia Mapelli
[…] e cresciuto a Praga, la “piccola madre dagli artigli molto affilati” che lo trattenne a sé per tutta la vita, […]
Io vorrei sapere che cosa significa il giglio a pragaio lo conosco dalla parte egizia e firenze e massonico ma non in altro…
Posso saprre cosa significa a Praga dato che vorrei fare un tatuaggio simbolo a Praga.
Ciao! In realtà il giglio per Praga è assolutamente arbitrario – l’autrice dell’articolo ha deciso di farlo perchè le è sempre piaciuto il simbolo del giglio, e sollevando lo sguardo ne ha visto uno scolpito sulla facciata di un palazzo vicino a Piazza della Città Vecchia e ho stabilito fosse un segno, ma non abbiamo notizie di un “collegamento ufficiale” con Praga.
Quanto costa un piccolo tatuaggio a praga?;) costa meno che in Italia giusto? Grazie!