Thailandia ad agosto: Bangkok, Chiang Mai e Koh Tao

Thailandia ad agosto: Bangkok, Chiang Mai e Koh Tao

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Quest’estate ho scelto di tornare in Asia, dopo l’ultimo viaggio in Malesia del 2019. Non c’è nulla da fare, l’attrazione per il sud est asiatico non accenna a calare e, anzi, più lo visito e più sono tentata di sceglierlo come meta principale di ogni vacanza.

Stavolta ho deciso di esplorare la Thailandia, The Land of Smiles, nonostante il periodo estivo non sia il più indicato, dal momento che è piena stagione delle piogge, che va da maggio a ottobre. 

Però però però, se è vero che Bangkok ad agosto ha un’umidità paragonabile allo spogliatoio delle migliori piscine comunali, è altrettanto vero che ci sono alcune aree che si salvano dalle piogge scroscianti e che vi regaleranno il clima ideale, come le isole del Golfo di Thailandia (es. Koh Samui, Koh Tao, Koh Phangan).

Bangkok: la città degli angeli

Atterriamo all’enorme aeroporto di Bangkok-Suvarnabhumi una sera di agosto, con due zaini ciascuna e un entusiasmo non misurabile per la nuova avventura asiatica.

Bangkok, o Krung Thep, ci accoglie con il suo caos affascinante e la sua incredibile energia. Ok, i più malfidenti diranno anche con una pioggia devastante e un tasso di umidità del 2000%, ok.

Bangkok è una città incredibile, non trovo le parole per descriverla perché non mi sembra paragonabile a null’altro che abbia visto finora: è una metropoli in continua evoluzione; è come si stesse facendo largo per trovare il proprio posto nel mondo. Non so che cosa mi aspettassi prima di visitarla, ma so che mi ha accolto una città dinamica e più “serena” di Kuala Lumpur, ad esempio, meno ricca e ordinata di Singapore, certo, ma con un’atmosfera estremamente ospitale e vibrante.

Non a caso, risulta una delle mete più visitate al mondo per i turisti internazionali: solo nel 2023 ha accolto oltre 22 milioni di visitatori! (per darvi un’idea: Parigi ne ha accolti 19 milioni, ndr).

BKK ha circa 10 milioni di abitanti e sta facendo passi da gigante per ridurre il caos che la contraddistingue: non si sente nemmeno un clacson suonare, nonostante le vie siano intasate dal traffico, si mangia a tutte le ore del giorno e della notte, ovunque, si può comprare qualsiasi cosa (alcuni diranno “per lo più fake”, ma non solo) e tra le vie della città vivono incontrastati i templi dorati e uno skyline ultra-moderno, una sorta di Duomo di Milano e City Life all’ennesima potenza.

Le infrastrutture sono moderne, la sanità pubblica è ottima e le agevolazioni fiscali stanno contribuendo a rendere Bangkok una meta sempre più attraente anche per residenti di lungo termine.

Anyway, partiamo!

Giorno 1 | Silom (dove alloggiare)

Abbiamo cominciato il nostro viaggio sistemando i bagagli all’hotel a Si Lom, Ascott Embassy Sathorn Bangkok, che consiglio davvero di cuore per un’esperienza di comfort assoluto a prezzi accessibili per noi occidentali (anche se più elevati per la Thailandia, ndr), e ci siamo subito dirette verso Chinatown per la prima serata. Raggiungerla è stato facile: vi consiglio di spostarvi in tuk tuk, nostro mezzo indiscutibilmente preferito per spostarci, rigorosamente da chiamare fischiando a da brave wannabe Carrie Bradshaw. Comunque, anche la Metro Blue Line fino a Wat Mangkon è un’opzione valida (sono 3 fermate da Si Lom).

Tuk tuk bkk
Tuk tuk a Chinatown

Passeggiare lungo Yaowarat Road ci ha catapultate in un mondo a sé, dove il passato e il presente si fondono in un turbinio di colori e profumi di ogni tipo. Tecnicamente, non avevamo un ombrello, ma l’entusiasmo del primo giorno ci ha concesso di entusiasmarci ad ogni angolo di Chinatown con il nostro salvifico k-way. (Sempre sia lodato). 

Dopo un giro al mercato notturno, ci siamo fermate a cena da Ba Hao, un ristorante-cocktail bar che ricrea l’atmosfera delle fumerie d’oppio di Shanghai degli anni ’20. Questo locale potrebbe essere tranquillamente a Milano per quanto si mangia bene e incontra i nostri gusti occidentali. Grazie a dio i prezzi non sono minimamente paragonabili a quelli della città meneghina che amo (e odio all’occorrenza), ma sono comunque più alti della media thailandese. Consigliatissimi i cocktail che vi preparano al momento e il maiale caramellato.

Se volete chiudere in bellezza, fate un salto all’Opium Bar, a pochi minuti da Ba Hao.

 

Giorno 2 | Gite fuori porta (Maeklong e Floating Market)

La nostra seconda giornata a Bangkok è iniziata prestissimo con una visita al mercato sui binari di Maeklong (quanti reel avete visto su Instagram del treno che attraversa il mercato?) e al Floating Market di Damnoen Sadouak. Il pick-up dall’hotel era fissato alle 7 del mattino, e grazie al tour organizzato con Get Your Guide, abbiamo visto entrambi i luoghi in mezza giornata, ottimizzando gli spostamenti, perchè i floating market principali sono aperti solo nel weekend, mentre quello di Damnoen Sadouak è aperto ogni giorno, ma è distante dal centro di BKK.

Sinceramente: entrambe le attività sono una turistata? sì. c’è pieno di italiani? sì. le rifarei? onestamente sì. Once in a lifetime, sono felice di aver visto un treno passare così vicino alle persone (me stessa, nella fattispecie), attraversando realmente un mercato più volte al giorno. La nostra guida (bravissima!) ci ha raccontato che fino a pochi anni fa non era affatto un evento turistico, questo, soltanto una tratta di binari così costruita, che ostringe i negozianti a ritirare – letteralmente – le loro bancarelle di qualche decina di centimetri prima del passaggio del treno. Poi sono arrivati i nostri amati social e taaaaaaac, tutti a spararsi i selfie sui binari.

Floating market
Floating market

Anche il Floating Market di Damnoen Sadouak è una bellissima esperienza, che consiglio nonostante sia molto inflazionata. Personalmente, lo avevo già fatto in Myanmar, dove Inle Lake è una meta altrettanto turistica, ma decisamente caratteristica. Vedrete barche cariche di frutta fresca, cibo e artigianato locale, che creano un’atmosfera singolare o, quantomeno, atipica per noi europei.

La sera abbiamo cenato da Plu, un ristorante thai vicino al nostro hotel super consigliato (e cheap), tanto da essere raccomandato dalla guida Michelin. Dopo cena, abbiamo deciso di andare al The Stranger Bar, forse uno dei più famosi locale LGBTQI+ della città, noto soprattutto per i suoi spettacoli di Drag Queen (o Lady Boy, come li chiamano qui), che attirano ogni sera un pubblico locale e internazionale. Il biglietto d’ingresso costa circa 15€ a persona, e include due drink (!). Il locale è piccolo, ma molto accogliente: lo consiglio davvero per una serata un po’ fuori dagli schemi. Ah, giuro che Cher è uguale a Cher. Vedrete.

Giorno 3 | Ayutthaya (l’antica capitale)

La terza giornata è stata dedicata a una delle escursioni più affascinanti nei dintorni di Bangkok e l’unica alla quale vi consiglio davvero di non rinunciare: la visita all’antica città di Ayutthaya, che un tempo fu la capitale del Regno di Siam, vale il viaggio! Fondata nel 1350, Ayutthaya è stata uno dei più grandi e ricchi centri urbani del Sud-est asiatico, rinomata per la sua bellezza e grandiosità. La città ha prosperato per secoli fino al 1767, quando fu distrutta dall’esercito birmano. Oggi, le sue rovine sono patrimonio dell’UNESCO.

Per visitarla, abbiamo prenotato un tour con poche persone nuovamente tramite Get Your Guide, ancora una volta con pick-up direttamente presso il nostro hotel, quindi comodissimo. La gita, durata circa nove ore inclusi gli spostamenti che abbiamo fatto in mini van – mentre qualche impavido ha preferito scegliere la bici -, ci ha permesso di visitare il Wat Mahathat, famoso per la testa di Buddha incastonata tra le radici di un albero; il Wat Chaiwatthanaram, con le sue torri alte e le immagini del Buddha; e il Palazzo Reale di Bang Pa-In, l’elegante residenza estiva dei Reali.

Dopo la giornata ad Ayutthaya con l’umidità del 3000%, in uno stato non distante dalla putrefazione, per la sera abbiamo scelto di restare nel quartiere di Silom. Scegliamo quindi di cenare al Vertigo & Moon Bar, uno dei rooftop più iconici di Bangkok, situato al 59° piano del Banyan Tree Hotel. Vi consiglio di prenotare, se volete assicurarvi un posto con una vista incredibile. Non ci siamo trovate bene, di più! Grazie al panorama a 360° sulla città, la cena è stata un’esperienza indimenticabile, arricchita da un dolce a sorpresa da parte dello staff, con servizio fotografico per catturare il momento. Che dire? La location è spettacolare, il cibo è ottimo, i prezzi sono internazionali e indubbiamente sanno fare marketing per gli occidentali. 

Giorno 4 | Il cuore di BKK

Il quarto giorno (o primo effettivo della città, finalmente!) lo abbiamo trascorso alla scoperta del cuore storico di Bangkok. Dopo una colazione al Floral Café, altro posto che potrebbe serenamente essere a Isola a Milano per quanto è bello e curato (matcha latte top), abbiamo recuperato un’amica italiana nel pieno del suo asian tour di 6 mesi (ciao JeJe!) e ci siamo avventurate tra i templi più iconici della città: Wat Pho, noto soprattutto per il Buddha gigante sdraiato (46 metri di lunghezza!), il Wat Phra Si Rattana Satsadaram e il Grand Palace. Camminare tra queste antiche mura ci ha immersi in una Bangkok spirituale e senza tempo. Nemmeno le orde di turisti italiani ci hanno fatto desistere dall’ammirare lo sfarzo del Palazzo Reale, a dir poco incantevole. 

Il pranzo al minuscolo e poco turistico 168 Thai Restaurant è stato uno dei pasti più azzeccati della vacanza: per me il loro pad thai è nella top 3 di tutti quelli provati in due settimane! Infatti, hanno 5 stelline su 5 su Google. A pochi minuti a piedi di distanza si può visitare anche il Mercato degli Amuleti, un luogo che immaginavo affascinante e misterioso, dove poter reperire la mia lampada magica (con Genio incluso, ovviamente), ma che mi ha abbastanza deluso. Se volete accaparrarvi un talismano, tuttavia, avrete l’imbarazzo della scelta.

QUI la mappa con tutto l’itinerario della mattinata (prego, non c’è di che) 🙂  

Per la nostra “ultima cena” (per ora) a Bangkok, abbiamo puntato sull’Eagle Nest, un ristorante in posizione super strategica per un tramonto spettacolare sul Wat Arun, il tempio dell’aurora. Ora, se siete persone mattiniere, allora vi consiglio di ammirare il Wat Arun al sorgere del sole, nomen omen. Ma se, come me, vi sentite più gufi che allodole, allora accomodatevi qui la sera, ordinate un drink e lasciatevi incantare dalla visione del tempio che si illumina magicamente sul fiume Chao Phraya. Per noi è stato un modo perfetto per salutare Bangkok, almeno fino alla prossima settimana!



Chiang Mai: la chiamano “la rosa del nord”

Dopo i giorni frenetici a Bangkok, siamo volate a circa 700km verso nord, a Chiang Mai, dove ci aspettava un’atmosfera completamente diversa. Avete presente il mezzo milione di reel che non può mancare nelle estati italiane con scritto “vita lenta”? Ecco, Chiang Mai è questo: una piccola cittadina rilassata e rilassante, verdissima, accogliente, tra templi immersi nelle foreste e lezioni di cucina. Chiang Mai ci ha offerto il perfetto contrasto con la capitale. E, soprattutto, ci ha permesso di rallentare.

Dove soggiornare 

Noi siamo state allo Smile Lanna Hotel, che dista circa 15 minuti di taxi dall’aeroporto. La struttura è accogliente, le camere sono ampie e pulitissime, e il personale è estremamente gentile e attento con ogni cliente. Ci sono attività ogni giorno per gli ospiti, come l’happy hour (incluso) in piscina, il laboratorio di braccialetti e saponi, un piccolo van che accompagna gratuitamente i clienti in diversi luoghi della città. Qualità-prezzo difficile da battere!

Cosa vedere a Chiang Mai

  • Città Vecchia: perdetevi per le strade del centro storico. Scherzo, è impossibile, Chiang Mai è un quadrato perfetto circondato da un canale come se fosse una fortezza medievale dove la storia si respira ad ogni passo
  • Wat Chedi Luang Worawihan: un imponente tempio nel cuore della città con una struttura maestosa che un tempo ospitava il famoso Buddha di Smeraldo (oggi conservata a Wat Phra Kaeo, a Bangkok, stupendo). Ah, ricordatevi i pantaloni lunghi se no sarete costretti a noleggiare un orrido telo per coprirvi le zampe
  • Wat Phra That Doi Suthep: è uno dei templi buddisti più importanti della Thailandia, situato sulla montagna Doi Suthep vicino a Chiang Mai. Un’imponente scalindata con due dragoni all’ingresso e 306 gradini (che sentirete tutti) separano i turisti dalla cima, che ospita una reliquia sacra del Buddha custodita in un imponente stupa dorato
  • Wat Phra Lat: un tempio immerso nella giungla, sperduto tra le colline di Chiang Mai, personalmente il mio preferito finora. Non vi sarà difficile incontrare diversi monaci, sui sentieri verso il tempio, tanto che ci sono alcune zone giustamente off limits per i turisti. Quando siamo state noi, stavano girando un film che amerei fosse l’equivalente di Don Matteo de noaltri. Speriamo.

Consiglio pratico: potete visitare gli ultimi due templi nella stessa giornata, sono a pochi km di distanza tra loro e facilmente raggiungibili dal centro di Chiang Mai tramite taxi o Grab.

Dove mangiare a Chiang Mai

  • Akha Ama: il posto ideale per gustare uno dei migliori caffè della Thailandia
  • Hummus: arriverà il pasto in cui non avrete voglia di mangiare thai food. è raro e non ve lo auguro, ma arriverà, amici miei. Ecco allora un ottimo piano B per un pranzo leggero e libanese, con opzioni veg, tanto aglio e un’ottima cucina!
  • Dash: un ristorante super accogliente con un’atmosfera rilassata e ottima musica dal vivo. Super consigliato il pollo al tamarindo
  • Airniversary Chiang Mai: altro locale alla vista europeo, immerso nel verde e molto curato negli ambienti. Atmosfera rilassante, menù corposo e un Khao Soi spaziale! Si tratta di un piatto iconico del nord della Thailandia; una zuppa cremosa e leggermente piccante (chiedetela NON piccante, tanto lo sarà lo stesso), a base di latte di cocco e pollo, servita con noodles freschi immersi nel brodo e noodles fritti croccanti sopra come guarnizione. Vi farà volare, promesso! 

Attività consigliatissime da fare a Chiang Mai

Lezione di cucina Thai: a mani basse una delle esperienze più belle della vacanza! La scuola di cucina Zabb e Lee è una delle più rinomate della città per imparare a preparare piatti autentici della cucina thailandese. Si inizia con una visita al mercato locale per acquistare ingredienti freschi, e si prosegue con una lezione pratica di 4 o 5 ore in cui ogni partecipante prepara piatti tipici thailandesi in una cucina all’aperto attrezzatissima e molto scenografica, va detto. I corsi sono limitati a piccoli gruppi e si può scegliere tra una vasta gamma di piatti, come Papaya Salad, Pad Thai, Tom Yum, tutte con varianti vegetariane e la possibilità di regolare il livello di piccantezza. Imperdibile il mango sticky rice, ça va sans dire!

Zabb E Lee Thai Cooking School
Zabb & Lee Thai Cooking School

Massaggio al Sense Garden o al Fah Lanna: concedetevi un massaggio di 60 minuti (head, back, and shoulders) a un prezzo stracciato rispetto agli standard italiani, ovvero circa 500bth al Sense Garden per un’ora. Un’esperienza rilassante e rigenerante, anche quando vi staranno letteralmente calpestando. Ah, il Fah Lanna è molto più lussuoso del Sense Garden, ma proprio per questo i prezzi sono circa il doppio (comunque lontani da quelli milanesi)

Sunday walking street: uno dei veri motivi per cui visitare Chiang Mai. Questo mercato notturno si svolge ogni domenica sera a Chiang Mai lungo Ratchadamnoen Road, nella città vecchia. Simile alla Wua Lai Walking Street del sabato sera, è un mercato all’aperto dove è possibile acquistare artigianato locale, abbigliamento, gioielli, opere d’arte, chincaglieria varia e non meglio identificata e (ovviamente) street food. È uno dei mercati più grandi e famosi della città!

Altri locali che avevo segnato ma non ho fatto in tempo a provare:

Clamorosa mancanza di Chiang Rai in questo racconto di viaggio, ne sono consapevole, ma ancora una volta con tempo limitato abbiamo preferito fare altre scelte e goderci Chiang Mai con più calma. La visita al Wat Rong Khun (tempio bianco) e al Wat Rong Suea Ten (tempio blu) è solo posticipata alla prossima avventura, magari partendo direttamente dal Laos!

Koh Tao: un paradiso tropicale nel golfo della Thailandia

Dopo l’ultima notte a Chiang Mai ci aspettava un comodissimo giorno di spostamenti no stop. Un volo da Chiang Mai, una coincidenza a Bangkok, poi un traghetto da Koh Samui, e siamo finalmente arrivate in questo angolo di paradiso! Non ho termini di paragone con Caraibi e Maldive, ma un mare così limpido, così accogliente e con una fauna marina così variegata, io non l’avevo mai visto in vita mia!

Dove mangiare a Koh Tao

Sinceramente non abbiamo provato ristoranti così degni di nota sull’isola, ma abbiamo scelto di volta in volta quello che ci ispirava di più, essendo quasi sempre sfinite dalle giornate meravigliose di mare.

Ecco qualche consiglio pratico:

  • Freedom Beach: la nostra prima tappa è stata una vera spiaggia da sogno! Per pranzo, c’è un fantastico caffè sulla spiaggia che cucina davvero bene Non posso confermarlo causa allergia, ma mi dicono che i gamberi fritti sono pazzeschi!
  • Ibiza Beach Club: se siete a Sairee Beach, sappiate che con l’aperitivo all’Ibiza Beach Club non sbaglierete. Musica dal vivo, birra ghiacciata e tramonti che ti lasciano senza parole. Facile!
  • Roberto’s: per chi avesse voglia di una pizza che faccia sentire a casa, Roberto non delude. Come ogni volta all’estero, sono restia nell’ordinare la pizza, ma dopo aver visto il forno a legna mi sono convinta e francamente tornerei volentieri! Perfetto per una serata sul sicuro
  • Cactus Bar: Situato sempre a Sairee Beach, il Cactus Bar è a un metro dall’Ibiza Beach Club, quindi un altro posticino perfetto per un tramonto in prima linea. Ottima cucina e l’atmosfera giusta per poi passeggiare tra i negozietti locali.

Attività consigliate a Koh Tao

Koh Tao è un’isola piccolina, ma piena di attività e luoghi da esplorare:

  • Noleggio di un motorino: Koh Tao si scopre al meglio su due ruote. Affittate un motorino per una media di 7€ a giornata (gulp!) e andate alla scoperta di calette e spiagge nascoste. Super consigliato.
  • Chalok Baan Bay: un po’ troppo bassa marea al mattino, ma perfetta per un pomeriggio di relax. Silenziosa e lontana dal caos.
  • Freedom Beach: un piccolo gioiello. Arrivateci presto al mattino per assicurarvi il posto migliore. è straordinaria!
  • Taa Toh Beach: nel pomeriggio, ci siamo lasciate cullare dalle onde tranquille di questa spiaggia. Una piccola oasi perfetta per stare lontano dalla folla.
  • Sairee Beach: forse meno bella di altre spiagge di Koh Tao, ma con un mare sabbioso e di tutto rispetto, Sairee Beach è il cuore pulsante dell’isola
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Escursioni imperdibili a Koh Tao

Avendo scelto di restare sulla stessa isola per tre giorni, abbiamo deciso di vederla al meglio, optando per un’escursione premium con Oxygen, che ci ha portati nelle spiagge più belle dell’isola. Per circa 26€ a testa siamo state in barca dalle 9 alle 17, circa, con altre 23 persone per vedere:

  • Aow Leuk Bay: una delle migliori baie per lo snorkeling. L’acqua è così trasparente che riesci a vedere i pesci anche dalla barca!
  • Shark Bay: il nome parla da solo. Sì, ci sono piccoli squali in ogni dove. Parrebbero innocui, ma non ho approfondito. Un’esperienza unica. Chiaramente c’era anche una tartaruga che non ho visto…

    Nang Yuan Island
    Barchette a Nang Yuan Island
  • Hin Wong Bay: questa è per gli amanti della tranquillità: l’accesso è quasi solo dal mare o tramite un sentiero non semplice. Lo snorkeling invece è perfetto: pesci tropicali dai mille colori che nuotano tra i coralli e ricci di mare enormi
  • Nang Yuan Island: da vedere per ultima, un po’ come la classica ciliegina sulla torta. Quest’isoletta, raggiungibile solo in barca, è un piccolo paradiso tropicale con spiagge bianche che sembrano uscite da una cartolina. Tuttavia, bisogna essere onesti: le orde di turisti che sbarcano ogni giorno rischiano di compromettere un po’ l’atmosfera idilliaca, nonostante l’ingresso all’isola sia già a pagamento (circa 7€ a testa, 250bth). Se riuscite ad arrivarci in momenti meno affollati, l’esperienza rimane comunque unica, soprattutto per lo snorkeling mozzafiato e i panorami che offre.

Consigli pratici per il vostro viaggio

Sorridete sempre! 😁

La Thailandia non è chiamata “la terra dei sorrisi” per niente! Il sorriso è un segno di cortesia e accoglienza, quindi sfoderatelo sempre, anche e soprattutto quando il vostro inglese non verrà capito al 100%.

Negoziate, è la norma!

In mercati e piccoli negozi, la contrattazione è quasi un gioco. Divertitevi e trattate con rispetto, i thailandesi apprezzano la cortesia anche durante la negoziazione. Piccolo consiglio: sorridere aiuta anche qui!

Cash is king 💸

Portatevi sempre un po’ di contante. Non è raro che molti posti, soprattutto fuori dalle grandi città, non accettino carte. Ah, e cercate di cambiare i vostri soldi in città, preferibilmente lontano dagli aeroporti dove il cambio è meno conveniente. (FYI, un buon posto per ottenere un ottimo tasso di cambio a Bangkok è vicino al Grand Palace)

Attrezzatura rivelatasi utilissima per me:

K-way: voi ridete, ma in viaggio è il mio migliore amico! Neanche da dire, è sempre con me tipo talismano portafortuna. In 2 settimane l’ho usato 3 volte, ma voi prevenite con stile, si sa mai.

Nikon D3200: una compagna fedele per catturare i colori incredibili della Thailandia

Zaino Oakley: super comodo, resistente e soprattutto impermeabile

Jungle spray: tra le zanzare e altri insetti tropicali non meglio identificati il Jungle è una manna dal cielo!

Kindle: ovviamente, come in tutti i lunghi viaggi. La lettura che mi ha accompagnato è stata Festa in lacrime. Racconti dalla Thailandia di Prabda Yoon, di cui avevamo parlato qui (grazie Giuliii)




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