Black Angel, di Roger Christian
A lungo creduto perduto, questo cortometraggio doveva fungere da magica apertura di Star Wars – L’impero Colpisce Ancora. Diretto da Roger Christian, allora scenografo (da Oscar) proprio per le produzioni di George Lukas, il corto racconta la vicenda di un cavaliere che torna a casa, trovandola distrutta da ignoti invasori. Nel tentativo di vendicarsi, si imbatte in una diafana fanciulla che gli chiede soccorso contro un cavaliere che si fa chiamare l’Angelo Nero.
Al di là della classicità del soggetto, ciò che colpisce è un gusto per l’ambientazione cavalleresca gotica che influenzò grandemente i decenni a venire. Il paesaggio brullo e spoglio della Scozia, l’onnipresente nebbia, quasi un personaggio a se stante, e questi boschi trapuntati di chiaroscuri sono solo alcuni dei topoi del genere che ritroveremo in moltissimi film successivi, da Excalibur fino al più recente Signore degli Anelli. A noi sembrano noti, ma nacquero qui: nei minuti di attesa prima di vedere il secondo capitolo della saga di Luke Skywalker.
E proprio lo stesso George Lukas ammetterà di essere stato influenzato dalla battaglia fra il cavaliere e l’Angelo Nero, nella realizzazione del combattimento fra Luke e Darth Vader, nelle paludi di Dagobah. I due cavalieri medievali si fronteggiano in una battaglia al rallentatore, che si trasforma ora in inseguimento, ora in scontro, dove i nemici appaiono e scompaiono, come posseduti da una forza magica. Come in un sogno, vissuto in fondo ad un lago.