Andrà tutto bene | Un anno dopo, sempre con Leo Ortolani
“Sabato, 7 marzo 2020.
Stiamo progettando una gita domenicale alla Pietra di Bismantova, splendida formazione rocciosa che se ne son buttati giù tanti, magari stavolta siamo fortunati, ne vediamo uno. E invece, la sera stessa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dichiara l’inizio della “zona rossa” per diverse città, tra cui Parma”
Ricordo anche io quel giorno, ero abbastanza giù di morale perché i miei amici sarebbero dovuti venire a trovarmi da Firenze il giorno prima, per il mio compleanno. E invece niente, non ci sembrava una grande idea.
Sarebbero dovuti venire a trovarmi, per altro, proprio a Parma, dove avevo iniziato a lavorare giusto un paio di settimane prima, ironia della sorte.
Quello che è successo dopo – la situazione surreale che c’è ancora oggi – lo conosciamo tutti, anche molto bene. Ma non è mia intenzione stare a rimuginare su ricordi sofferti, bensì ringraziare e celebrare chi è riuscito a farceli vivere con un insperato mezzo sorriso. Tra questi, c’è sicuramente la nostra mitica Gaia Pagliula che, con il suo “Diario della pandemia”, è diventata una influencer di tutto rispetto.
Ma in cima alla lista (non me ne volere Gaia N.d.A.) c’è Leo Ortolani, con il suo volume intitolato Andrà tutto bene, dalla cui prefazione ho estratto le prime righe di questo articolo. Parmigiano acquisito e autore ormai nell’Olimpo del fumetto italiano grazie alla sua ultradecennale serie Rat-man, che penso e spero non abbia bisogno di presentazioni, il nostro sembrava un po’ aver perso, almeno a parere di chi scrive, la sua caratteristica ironia, pungente e grottesca.
Evidentemente la clausura forzata ed il caos generale sono state in grado di restituirgliele.
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Leo, infatti, ad un certo punto ha deciso di iniziare a pubblicare sui suoi canali social e con cadenza regolare una serie di strisce per raccontare a modo suo i timori, le sofferenze e le assurdità di questo periodo che, anche nei suoi aspetti sociali più grotteschi, rimarrà tristemente nella storia.
Nelle vignette di Andrà tutto bene non sono i personaggi che hanno fatto la sua fortuna ad essere protagonisti, bensì lui stesso. Ed il virus.
Sì, perché Ortolani è riuscito a rendere il famigerato Sars-cov-2 un inaspettato co-protagonista fumettistico che funziona alla grande. Dare un volto ed un’anima fortemente ironica alla piaga dell’ultimo anno, in pieno stile ortolaniano, permette di esorcizzare per qualche istante la situazione che stiamo vivendo, strappando sorrisi e risate a più non posso.
Ci sono poi i familiari dell’autore, personaggi iconici del cinema e del fumetto, tipo Darth Vader. C’è comicità e talvolta satira anche riguardo le varie fasi vissute e le novità “sociali” affrontate, dai DPCM che si sono susseguiti alla valorizzazione delle necessità fisiologiche degli amici a quattro zampe come motivo di fuga dalle quattro mura di prig…casa, sì.
Chi conosce Ortolani sa anche benissimo quanto il nostro sia in grado, tra una risata e l’altra, di tirarci anche veri e propri pugni nello stomaco, sempre con il suo tratto cartoonoso ed apparentemente essenziale, con poche parole in grado di riportarci all’amara realtà nel giro di pochi istanti.
In questo senso, la storia del signor Maestri mi ha tolto il fiato quando l’ho letta la prima volta e continua a farlo tutte le volte che la rileggo con piacere nonostante il sapore terribilmente amaro che ha.
Il volume si conclude con la striscia che ha chiuso la serie di pubblicazioni anche sui social, quella sulla momentanea riapertura alla vita sociale del 4 Maggio scorso, con tutti gli interrogativi e le speranze che si portava dietro.
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Interpretare questo lavoro dell’autore (così come tutti i lavori di Ortolani) come un semplice fumetto comico è riduttivo; più probabilmente è riduttivo semplificare questo genere di comicità, in grado di prendere eventi così negativi e plasmarli per dare loro una luce completamente diversa e permettere di riderne senza svalutarne il peso e l’importanza, ma anzi esaltandone questa caratteristiche e portando, come dicevamo, anche ad esorcizzarle.
Fa uno strano effetto rileggere oggi Andrà tutto bene: un anno dopo è ancora tutto così vicino e reale eppure così lontano nel tempo, come se la necessità di vivere alla giornata in mezzo a questo caos e la voglia che questo periodo passi il più rapidamente possibile non facciano altro che allontanare e scacciare quanto successo fino ad oggi.
Non è dato sapere quanto ancora andremo avanti con la pandemia, spero non abbastanza da spingere il nostro a pubblicare una parte seconda di questa sua opera.
Quello che è certo, è che non c’è mai abbastanza Leo Ortolani in periodi come questo.
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Titolo | Andrà tutto bene
Autore | Leo Ortolani
Casa Editrice | Feltrinelli
Anno | 2020