Buona Apocalisse a tutti! | Terry Pratchett & Neil Gaiman
“È facile comprendere le vicende umane se si tiene conto che gran parte dei trionfi e delle tragedie della storia non sono causate da uomini irrimediabilmente buoni o cattivi, ma da uomini che sono irrimediabilmente umani.”
Huckleberry Finn e Tom Sawyer, Woody e Buzz Lightyear, Sherlock Holmes e John Watson, Frodo Baggins e Samvise Gamgee, Tyler Durden e… Tyler Durden (d’accordo, non è proprio corretto metterla in questi termini ma di quest’ultima situazione in particolare mi piace ricordare soprattutto quanto fosse complicata e comunque il nome del tizio quello reale tra i due non lo sappiamo). Ecco, questo è solo un piccolo assaggio delle indissolubili bromance che negli anni hanno pesantemente scosso la nostra già di per sé suscettibilissima sensibilità e lubrificato per bene i nostri condotti lacrimali ormai in fiamme. Però se penso alla mia bromance preferita di tutti i tempi credo di dover fare un considerevole salto all’indietro nella linea del tempo e arrivare fino al momento in cui tutto è cominciato. E con “al momento in cui tutto è cominciato” intendo proprio tutto-tutto, la vita-l’universo-e-tutto-quanto. Sì, dovremmo riavvolgere il nastro e tornare all’inizio dell’inizio perché mi dispiace molto metterla sempre sul drammatico pesante ma vorrei prendere in considerazione il fatto che la genesi di tutte le bromance è la bromance tra – nefasto rullo di tamburi – il Bene e il Male.
Ed ecco che la bromance più antica di tutte mi si concretizza inaspettatamente davanti agli occhi grazie ad Azraphel (angelo e, nel tempo libero, gelosissimo collezionista di libri rari) e Crowley, l’ex angelo caduto (per gli amici dicasi anche diavolo) più ragionevole e amante degli occhiali da sole che potesse capitare sulla terra. I due da millenni vivono indisturbati tra noi a nostra insaputa percorrendo le nostre medesime strade e, pur continuando a credere con un minimo di convinzione nelle rispettive cause e tendendo l’orecchio a volte in su e a volte in giù, a seconda dei casi, si sono così affezionati l’uno all’altro e al mondo e agli esseri umani – e sono così irresistibilmente ormai simili agli umani – per usi, costumi e vizi – a loro volta, che decidono di fare squadra per contrastare l’imminente Apocalisse con tutte le loro forze e salvarci dunque tutti quanti da, forse non per forza inevitabili, atroci sofferenze. Detta così tutta d’un fiato la generosa impresa sembra di difficile riuscita e piuttosto drammatica e probabilmente lo è davvero. Ad ogni modo, a leggerla si ride dall’inizio alla fine.
Buona Apocalisse a tutti! Di Terry Pratchett e Neil Gaiman, ripubblicato in Italia qualche anno fa con l’originale titolo Good Omens e dal quale è stata tratta l’omonima serie tv diretta da Douglas Mackinnon e distribuita da Amazon Prime Video, è una divertentissima commedia degli equivoci con una coppia di protagonisti affiatata che si spalleggia e completa alla perfezione: un demone scaltro e chiacchierone e un angelo malinconico e con un’inconsapevole indole comica.
Il primo grande equivoco della vicenda grava sulle spalle del demone Crowley che, come da ordine dai piani bassi dai quali proviene e che è per lui nella gran parte dei casi – almeno per il momento – saggio assecondare senza fiatare, nell’apparecchiare per l’imminente festa chiamata Armageddon consegna un piccolo neonato piangente, dall’aspetto tenero e dolce ma che in realtà è niente-di-meno-che-l’Anticristo – nel vero senso della parola – nella culla sbagliata. Scoperto l’errore e automaledicendosi dunque ripetutamente – ma considerando la sua situazione di partenza, una maledizione in più cosa volete che faccia, per quanto autoinflitta – tra una chiacchiera e l’altra al parco con il suo eterno amant… ehm, amico/nemico Azraphel, dando da mangiare alle anatre pianificando in quale ristorante consumare la prossima cena e riesumando antiche glorie storiche (“Parigi, 1793. Il Terrore. Era un’opera tua o mia?”) decidono di mettersi alla ricerca del vero Anticristo e farlo desistere dal compiere il suo inevitabile destino ovvero quello di gettare l’intero mondo, sul quale così tante memorabili avventure hanno condiviso e del quali si sentono ormai parte, nel bidone – un bidone di grandi dimensioni, si intende – dell’indifferenziata.
Nel loro eroico tentativo di boicottare l’Apocalisse, angelo e demone incontreranno sul proprio cammino, in ordine sparso, la reincarnazione di un’antica strega solitaria, un leggendario e preziosissimo libro di antiche profezie talmente esatte da risultare inquietanti, una stravagante praticante dell’occulto poco convinta delle sue capacità sensitive, i Quattro cavalieri dell’Apocalisse pronti a sguinzagliare guerra, carestia, pestilenza e, ovviamente, morte, e un insofferente e impaziente Anticristo ormai preadolescente e morbosamente appassionato di fake news e scenari complottisti zeppi di ufo, balene, reattori nucleari e tunnel che arrivano fino al centro della terra e oltre (saranno mica le fake news a guidare l’umanità in un viaggio di sola andata verso la propria autodistruzione?).
Buona Apocalisse a tutti! è, più di tutto, un clamoroso inno alla libertà di scelta, quella che compiono i due protagonisti poco inclini a comprendere a pieno gli schemi delle loro ingombranti e imponenti fazioni di provenienza, così lontane e ostinate nella reciproca lotta, e ormai entrambi invece follemente amanti del mondo e delle sue innumerevoli e umanissime contraddizioni. Grazie alla cooperazione necessaria per portare a termine uno scopo da entrambi condiviso, capiranno a pieno, come nella migliore delle fiabe a lieto fine prive di semplice sentimentalismo, quanto Bene e Male siano destinati a convivere e agire insieme, e a coesistere entrambi in ognuno di loro amalgamandosi in un sano equilibrio. Il risultato non sembra essere poi così male. Sicuramente è parecchio divertente.
«Cosa stavo dicendo?»
«Non so» rispose Azraphel. «Niente di importante, suppongo.»
Crowley annuì mestamente. «Lasciati tentare e vieni a pranzo da me» sibilò.
Tornarono al Ritz, a cui stranamente mancava un tavolo. E può darsi che gli scombussolamenti degli ultimi giorni avessero avuto più di un riflesso sulla realtà, perché, mentre i due mangiavano, per la prima volta in assoluto, a Berkley Square si sentì cantare un usignolo.
Nessuno se ne accorse a causa del rumore del traffico, ma quel che è certo è che era lì.
Titolo: Buona Apocalisse a tutti! (Good Omens)
Autore: Terry Pratchett & Neil Gaiman
Anno: 2017 (1990)
Editore: Mondadori
Pagine: 381