Booksmart. La rivincita delle sfigate secondo Olivia Wilde

Booksmart. La rivincita delle sfigate secondo Olivia Wilde

Booksmart, un film di Olivia Wilde

Confesso di aver guardato questo film solo perché mi ero innamorata perdutamente di Beanie Feldstein in Lady Bird. Il genere della commedia coming-of-age è stato negli anni abusato ed esaurito, e dopo essere stato reinventato e portato a livelli stellari da capolavori moderni come Superbad, Lady Bird, o The Edge of Seventeen, per non parlare del bellissimo e deprimente Ninth Grade, sembrava non fosse più possibile dire qualcosa di nuovo. Ecco invece comparire sulla scena Booksmart che, con l’arrogante sicurezza della sua protagonista, si fa largo a gomitate verso l’olimpo dei film adolescenziali. Con un umorismo ai limiti dell’accettabile, una sceneggiatura scoppiettante ed implacabile che fa di una trama trita e ritrita un piccolo capolavoro, e una coppia di protagoniste dalla magica alchimia, Booksmart riesce pienamente nel suo intento di dare una scossa vigorosa ed originale al genere.

Amy e Molly, amiche del cuore ed anime gemelle, arrivano all’ultimo giorno di scuola certe della propria superiorità intellettuale rispetto agli idioti che le hanno circondate per anni, la cui irritante compagnia sarà ben presto solo un ricordo; pregustando finalmente la promessa di libertà e gioia assoluta incarnata dai college di prima categoria dove sono state ammesse, le due attendono pazientemente la fine della giornata. Attorno alle due però, va aumentando ogni momento quell’elettrica ed inebriante euforia che caratterizza gli ultimi giorni di scuola: mentre la scuola si prepara ad esplodere, Molly ed Amy (Kaitlyn Dever, vista e apprezzata in Laggies – un film mediocre ma con momenti di rara profondità) si gustano distrattamente il loro ultimo pranzo da liceali e si guardano intorno, abbozzando per noi i personaggi secondari, raccontandosi aneddoti, e probabilmente prendendo commiato a modo loro ed in maniera inconsapevole da questa fase della vita.

LEGGI ANCHE  13 reasons to watch… or not? Fra teen drama e disagio psichico

Il momento cruciale della prima parte della giornata e del film si svolge, come di rito, nei bagni (gender neutral) della scuola, dove Molly sente alcuni compagni parlare di lei dandole, sostanzialmente, della vecchia noiosa. Quando Molly esce dal bagno invece di rimanervi chiusa dentro con gli occhi lucidi in attesa di potersela svignare non vista, capiamo con chi abbiamo a che fare, e la timida adolescente dentro di me ha gongolato di piacere alla sua risposta tanto sprezzante quanto pungente: sarò pure una vecchia secchiona, ma intanto io andrò a Yale e avrò una vita di successo, mentre voi vi ritroverete a lavorare da McDonald. Ouch! Peccato che gli altri, elencandole le prestigiose università che frequenteranno e le offerte di lavoro che hanno ricevuto, le riveleranno qualcosa che manderà in un secondo in frantumi il mondo della nostra protagonista: ci si può divertire e studiare.

Uscendo dai bagni sconvolta ed incredula, correndo alla ricerca di Amy per condividere la sua impossibile scoperta, Molly si ritrova nei corridoi della scuola nel preciso momento in cui la campanella suona per l’ultima volta, e finisce coinvolta in un’epica battaglia a colpi di gavettoni, folle ed alienante come la scena della fontana del centro commerciale in Mean Girls – sopravvissute alla quale, le due amiche cercano di digerire la cosa. Amy tenta invano di calmare l’amica, che però ha già deciso: la notte loro rimasta dovrà valere quanto tutti gli anni sprecati.

Da qui parte una serie inarrestabile di disavventure e colpi di scena, ai limiti del demenziale ma orchestrata con leggerezza e ritmo, senza strafare. Incontreremo e conosceremo attraverso gli occhi delle due eroine personaggi che ci stupiranno per la loro, seppur appena abbozzata, complessità; rideremo e ci commuoveremo insieme a loro, e usciremo un po’ rintronati ma cambiati da questa travolgente giostra di emozioni.

Una scena di Booksmart

LEGGI ANCHE  American Honey, l'hopeless place di Andrea Arnold

Booksmart funziona su più piani, ma deve gran parte della propria riuscita alla perfezione dei siparietti tra le sue due eroine, più che alle scene grandiose e polifoniche – che pure non sono affatto male, prima tra tutte la danza immaginata da Molly con la sua cotta segreta. Il personaggio di Feldstein è decisamente dominante, ma ci accorgiamo (con lei) di come il ruolo della dolce e più passiva Amy sia in verità fondamentale per la loro amicizia; questa folle notte di rivelazioni, lacrime, risate, e crescita servirà anche a far uscire allo scoperto, drammaticamente, tutta la forza del suo carattere, e a ricordarci, che non fa mai male, quanto importante sia combattere per quello a cui teniamo.

Molto apprezzabile è anche la rilevanza che è data alla sessualità femminile, qualcosa sulla quale questo genere ha sempre taciuto in maniera offensiva – e della cui mancanza ci si accorge solo quando un film così ce la ricorda! Quanto siamo invece abituati, tanto da averli ormai normalizzati, a riferimenti sessuali maschili più che espliciti e anzi, spesso e volentieri, volgari e degradanti per non dire misogini! Un film che invece parla di desiderio femminile e masturbazione con allegra disinvoltura è una boccata d’aria fresca; all’omosessualità di Amy non viene prestata un’attenzione diversa o maggiore che all’eterosessualità di Molly; agli altri (favolosi) personaggi gay della classe è permesso essere allegramente esagerati e stereotipati e drammatici come è stato negato a loro predecessori per troppo tempo; alle confidenze più intime delle amiche non viene imposta quella disinvolta sfacciataggine, che non sarebbe comunque risultata credibile vista la loro giovanissima età, che si trova in innumerevoli commedie femminili e femministe.

Un film sull’amicizia, sulla femminilità, sull’accettazione di noi stessi con tutte le nostre contraddizioni ed imperfezioni, e sopratutto sul superamento dei pregiudizi, la regista Olivia Wilde riesce insomma a dare vita a una piccola gemma di cui il mondo non sapeva di avere bisogno – che attinge generosamente alla tradizione, ma si proietta con coraggio e determinazione al futuro – inaugurando finalmente un nuovo capitolo nella storia della commedia americana. Era ora!


Titolo originale: Booksmart
Regia: Olivia Wilde
Anno: 2019
Cast: Beanie Feldstein, Kaitlyn Dever, Jessica Williams, Lisa Kudrow, Will Forte

Anche tu puoi sostenere SALT! Negli articoli dove viene mostrato un link a un prodotto Amazon, in qualità di Affiliati Amazon riceviamo un piccolo guadagno per qualsiasi acquisto generato dopo il click sul link (questo non comporterà alcun sovrapprezzo). Grazie!

NO COMMENTS

Leave a Reply