American Born Chinese. L’adolescenza in America
Crescere in America (e ovunque nel mondo)
Questa storia comincia un po’ diversamente dalle altre nel senso che uno di solito legge un romanzo o un graphic novel cercando di inquadrare i personaggi, tentare di capirli ricostruendo ipotetici traumi o dinamiche che abbiano portato gli stessi a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro. Con American Born Chinese di Gene Luen Yang, finalista nel 2006 al National Book Awards nella categoria Young People’s Literature, è stato tutto un po’ diverso.
In effetti, non sono bastate più di duecentotrentatré tavole coloratissime per provare a capire dove l’avessi già incontrato uno dei protagonisti di questa storia, Jin Wang, in quale cartone animato l’avessi visto per la prima volta da bambina, quando tutto aveva il profumo e il gusto di un budino alla vaniglia. Lo so, sembreranno vaneggiamenti, ma per due lunghissimi giorni ho sfogliato questo graphic novel alla ricerca di segni dell’infanzia, di ricordi cancellati per poi farmi suggerire che Jin Wang è proprio lui: il “gemello del destino”.
E non è poi così errato il paragone, tutto sommato. Se I gemelli del destino arrivavano da Shangai, la storia di uno dei protagonisti di quest’opera di Gene Luen Yang inizia proprio in Cina per arrivare in America, in una scuola dove per lungo tempo rimane l’unico studente di una nazione così lontana e differente da quella statunitense. Non ci sono traumi, non per ora, non ci sono cattivi da affrontare: c’è solo la propria testa e il desiderio di essere qualcosa di diverso, di omologato e non unico.
“Puoi diventare qualsiasi cosa tu voglia… …Devi solo essere disposto a rinunciare alla tua anima”
Eccolo il primo indizio per scoprire cosa si nasconde dietro a questo romanzo grafico composto solo apparentemente da tre storie sconnesse. C’è il desiderio di un bambino di crescere e diventare un Transformers; c’è un re che cerca di superare i propri limiti e diventare altro, qualcosa di ancora più forte; c’è un imbarazzo che crea un allontanamento non necessario, una paura dell’istinto, della genuinità, del parere degli altri. American Born Chinese è una storia di accettazione, soprattutto di se stessi. È il tentativo (decisamente riuscito) di Gene Luen Yang di amplificare il concetto di adolescente incompreso soprattutto se nato in una nazione e cresciuto in un’altra in cui l’aspetto fisico è completamente diverso ma i timori simili, i sentimenti pure e il tentativo di trovare il coraggio di esprimersi anche.
Le tavole, dicevamo, sono tutte coloratissime e ricche di richiami orientali che teletrasportano il lettore un po’ ovunque nel mondo: in Cina, con atmosfere irreali composte da leggende e miti; in America, nella società più dura in cui diventa sempre più importante imparare a fidarsi; nel mondo, dove tutti gli adolescenti si sfidano ogni giorno per apprendere come essere se stessi. Insomma, questo di American Born Chinese è un viaggio unico e forse una lettura su cui soffermarsi un poco di più in questi tempi dove incontrarsi e parlarsi non deve far paura.
Titolo | American Born Chinese
Autore | Gene Luen Yang
Casa Editrice | Guanda
Anno | 2008 (edizione italiana)