The Cosmic Dope – A Plant Experience, estetica e fantascienza per Clemente
Estetica impeccabile, ambientazione vintage e grande umorismo rendono The Cosmic Dope – A Plant Experience, il corto del regista brasiliano Clemente, un piccolo gioiello.
In un laboratorio negli anni ’60, vengono condotti esperimenti su piante dai possibili effetti stupefacenti. Un voce narrante ci introduce nella quarta puntata di questo ipotetico documentario (no, non esiste), che tratta di uno di questi eperimenti: una nuova specie di orchidea verrà testata sulla giovane e perfettamente in salute Nancy, ospite di questa puntata e cavia umana per gli effetti dell’orchidea sconosciuta. Ad assisterla, due scienziati usciti direttamente da una serie televisiva di quegli anni.
Se la macchina mostruosa della nostalgia ci ha portato (e bloccato là) negli anni ’80, Clemente usa gli anni ’60 come pura cornice estetica, per giustificare la narrazione grottesca che comincia con i titoli di testa e l’assurdo disclaimer per dissaudere i ragazzi dal vedere un programma che parla di droga. Le immagini sembrano figlie di Wes Anderson, con una ricerca spasmodica per la simmetria. Al regista rimanda anche il montaggio della prima parte, la descrizione di Nancy e della sua giornata all’interno del programma di ricerca. La seconda parte, cioè quella incentrata sugli effetti dell’orchidea, si distacca da questi modelli per prendere strade più autonome. Ugualmente, il contenuto di questa cornica impeccabile ed estetizzante si distacca da Anderson per cercare strade proprie.
La voce narrante aggiunge un ulteriore tocco grottesco e divertente al racconto: distaccata, come dovrebbe essere la voce di un documentario, ma partecipe. Soprattutto quando le cose vanno storte nell’esperimento, nel finale del corto. I personaggi non parlano e le immagini dovrebbero essere pre-registrate, ma la voce narrante si sorprende dei risultati (pur rimanendo impassibile nel tono cronachistico), facendo così saltare le regole e i vincoli del genere.
Divertente, leggero, brillante e bellissimo da vedere. Non vorreste anche voi assaggiare anche voi questa nuova, portentosa orchidea? Noi sì.