Ferrara Buskers Festival | L’arte è di strada
E’ cocente il pomeriggio di fine agosto a Ferrara. E’ un caldo diverso da tutti gli altri. Sembra opprimerti e ti toglie ogni voglia di vivere, soprattutto se hai avuto l’idea geniale – ma di cui non ti pentirai mai – di mangiare, appena arrivato, un piatto di cappellacci conditi con burro e salvia al Panificio Cappelli. Per vedere la città , meglio mettersi il cuore in pace e aspettare fino a Novembre.
Ma è proprio dopo quei pomeriggio asfissianti di agosto che la sera della città regala la sorpresa inattea. Le strade di Ferrara, infatti, si animano grazie al Ferrara Buskers Festival che, forse, è una delle cose più fricchettone e crypto-hypster che il centro-nord Italia sia riuscito a produrre. Un ragazzo del posto che preferisce mantenere l’anonimato ci ha confessato addirittura che “molti ferraresi si virebbero appositamente un po’ da hippie nei giorni dell’evento per entrare ancora di più nello spirito”. Immedesimazione camaleontica? Ovviamente siamo pronti ad accogliere i reclami dei ferraresi contro tale dichiarazione MA non riveleremo mai la nostra fonte.
Dicevamo. Immaginate di camminare nel un centro di una città bellissima, che un po’ un circo, ma è anche un po’ un palco ed è pure un po’ un dance floor e avrete il Ferrara Buskers Festival. La sua definizione e ragione di essere è l’arte di strada in tutte le sue forme. La chiave d’accesso, invece, è il saper apprezzare queste espressioni e sapersi divertire.
Siccome siamo ambientalisti, ci siamo dotati subito del bicchiere del Festival che è una bellissima idea, visto che riduce lo spreco di plastica e ti dà diritto a sconti sull’acquisto di bevande in tutti i luoghi del centro convenzionati col festival. E tu sei felice, perché hai intenzione di berti un numero di birre considerevole, in una scala da zero a Homer Simpson.
Siete nel festival di artisti di strada più grande del mondo. In quello più antico d’Europa. Un progetto che nasce nel 1987 da un’idea di Stefano Bottoni che è l’attuale direttore artistico ma, in primis, un fabbro artigiano. Ed è proprio nella sua officina che questo festival sarebbe nato. Lì aveva letto un articolo di un quotidiano locale in cui si parlava dell’allontanamento di due musicisti di strada da parte delle forze dell’ordine. Lì ha pensato che potesse esistere una città in cui la musica potesse suonare liberamente. Ed ecco il trionfo della libertà: questo festival.
Artisti a piedi nudi, cantanti talentuosissimi, clown, disegnatori, voci da pelle d’oca, musicisti rari. In una piccola città del centro nord Italia si esibisce tutto il mondo. Perché la passione di Stefano è proprio quella di portare il meglio dei talenti delle strade che percorre. Oltre agli artisti accreditati, infatti, ovvero quelli che si candidano per potersi esibire nel centro cittadino, ci sono gli artisti invitati. Come i Native Young, direttamente da Città del Capo. Stefano Bettoni li ha incontrati in Ungheria. Cantavano al buio ed è tornato appositamente con la luce per scovarli ed invitarli. Fanno letteralmente vibrare l’anima per la sintonia che mostrano sul campo.
Musica, danza, cibo e tantissima cultura. Nessun altro luogo come il Buskers Festival insegna l’importanza dell’arte che arriva dal basso. Il rispetto per ogni forma di espressione. E poi la festa. Sempre un po’ crypto-hippie, col piede nudo o il camicione d’ordinanza, nel cortile del Castello Estense.
Il Ferrara Buskers Festival è il caleidoscopio che rifrange l’arte e ne mostra tutte le sfaccettature. Tutte le applicazioni. Tutte le evoluzioni.
Decisamente un must-go.
Tutte le info qui: http://www.ferrarabuskers.com/it/