The Dam Keeper, di Robert Kondo, Daisuke Tsutsumi
Dietro al piccolo gioiello di animazione che è The Dam Keeper, ci sono due registi Pixar Robert Kondo e Daisuke ‘Dice’ Tsutsumi. Eppure non è la classica ambientazione Pixar, quella che viene presentata. Sembra piuttosto una riuscita miscela fra influenze orientali e europee. C’è il messaggio edificante tipisco della Pixar, ma meno chiaro ed evidente di molti altri loro lavori e solo successivo ad una storia dai riflessi dark.
Europea è l’ispirazione, la tradizionale storia olandese di The Little Dutch Boy, mentre i disegni risentono dell’influenza orientale (Porco Rosso non vi dice niente?), così come anche l’allegoria di fondo. Una marea nera e oscura minaccia una cittadina e solo un mulino a vento la tiene lontana, dall’alto della diga su cui è costruito. Da solo, un giovane maialino si occupa di far funzionare il meccanismo che regola il mulino a vento. Nonostante questa sua immensa responsabilità, nessuno in città sembra rendersene conto. Ed inoltre il protagonista è vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola. Finché non arriva un nuovo compagno di scuola che scompaginerà la vita del custode del mulino e lo condurrà verso la vendetta e la redenzione.
Il tema del protettore sconosciuto, che ci permette di vivere ogni giorno, ma di cui non conosciamo l’esistenza è molto interessante e attuale. Soprattutto se unito al fatto che questo personaggio viene schernito per il suo aspetto, nonostante il suo ruolo fondamentale. Questa situazione porterà il giovane protagonista ad imparare una lezione fondamentale sulla vita. L’oscurità deve essere tenuta fuori prima di tutto da noi stessi, prima che si trasformi in paura e ci riempia il cuore di demoni e polvere. Solo la relazione con l’Altro può salvarci, anche se spesso richiede un salto di fiducia, un abbandonarsi a qualcosa che non si conosce e che, in fondo, si teme. Il meccanismo ad orologeria del mulino non è sufficiente per tenere l’oscurità lontana.
È talmente piaciuto che ne stanno realizzando una graphic novel, presto anche in Italia.