12 ore a Doha in 12 foto
Cosa fare a Doha se hai una coincidenza di 6+ ore
Sono le 7 del mattino e in Qatar fa già caldissimo. Sento distintamente di aver sbagliato outfit, mentre guardo con disappunto i miei jeans lunghi fino alle caviglie, con troppi pochi strappi perché l’aria che filtra nel tessuto possa darmi un vero sollievo.
Una fila ordinata di taxi tutti uguali e dai colori pastello ci aspetta fuori dall’aeroporto, immenso, con vetrate altissime e rassicuranti. Provo un’estrema pace respirando simmetria.
Doha, prima di pochi mesi fa, quasi non sapevo dove fosse. Da qualche parte, là, nel non meglio precisato Medio Oriente, Doha mi ha preso in contropiede. E’ la città che non mi aspettavo. Cattedrale ultramoderna nel bel mezzo del deserto, una Dubai work in progress, un abbiente microcosmo così pulito e ordinato da far impressione al migliore OCD.
- Ordine sul porto di Doha
Doha si affaccia sul Golfo Persico, gode di una posizione storicamente strategica e, fin dai primi passi lungo il mare, lascia trasparire una più che malcelata opulenza, come fosse un lussuoso miraggio nel bel mezzo del deserto. Non un mozzicone di sigaretta a terra, non una pietra fuori posto, prati inglesi in una nazione riarsa.
- Viale d’accesso al Museo d’Arte Islamica
Proprio di fronte al porto della città, si erge la splendida costruzione del Museo d’Arte Islamica (MIA), mentre uno skyline invidiabile alle più moderne città asiatiche si fa ammirare sullo sfondo.
- Museo d’Arte Islamica, corte interna
Finito di costruire ed aperto al grande pubblico nel 2008, il Museo d’Arte Islamica è considerato oggi uno dei principali riferimenti artistici del campo e raccoglie opere che narrano più di 1400 anni di storia culturale islamica, provenienti da Paesi diversi come la Spagna e l’India.
- MIA Cafè, visto dall’alto
Entriamo nel caffè del Museo, avvolto da un silenzio quasi religioso e ci sediamo sui divani bianchi, immacolati, accanto alla vetrata a picco sul mare. Scopriamo che l’invasione dell’healthy food ha raggiunto anche il Qatar e pranziamo a suon di “eat well feel well”. Livello di OCD non misurabile.
- MIA Cafè, visto dall’ingresso principale
Mentre consumiamo il nostro pasto vegetariano accompagnato da centrifugati dai colori surreali, guardiamo incuriositi al tavolo accanto, dove sta pranzando un gruppo di quattro donne qatariote. Tre di loro, pur vestendo di nero, hanno il capo scoperto, mentre la quarta, che ha richiamato la nostra attenzione, ad ogni boccone deve sollevare il niqāb, il velo nero che nella tradizione arabo-islamica le ricopre tutto il corpo, tranne gli occhi. I pochi centimetri di pelle che non vengono nascosti dall’abito nero indicano un’estrema cura del corpo e paradossale attenzione al dettaglio, così come la calzatura firmata Prada e la borsa Chanel.
Il suffragio femminile in Qatar risale al 1997.
- Direzione: Souq Waqif
A ben un chilometro e mezzo di distanza dal MIA, ovvero circa 15 minuti a piedi (ok, facciamo pure 20 considerando i 54 gradi post-prandiali), troviamo il Souq Waqif, il mercato più importante di Doha. L’atmosfera è surreale. Scordatevi Ballarò e pure il Mercato di Rialto: l’ordine e la pulizia del resto della capitale hanno contaminato anche questo luogo incantato, completamente ristrutturato nel 2006 pur mantenendo l’architettura originale, come un’oasi salvifica nel deserto.
Il mercato è dove batte il cuore di Doha.
- E che cosa si può acquistare al Souq Waqif?
Al Souq potrete trovare quasi letteralmente ogni cosa. Troverete spezie, souvenir di ogni tipo, eleganti stoffe e tappeti fatti a mano, ma non mancheranno borse, vestiti e, naturalmente, gioielli. Oro, in particolare.
- All’improvviso, il mercato degli animali
Purtroppo, in un’area del Souq, è ancora presente il cosiddetto “animal market” dove, letteralmente, avviene la vendita di animali di piccola-media taglia. Vedrete e potrete pure comprare, quindi, moltissimi uccelli di razze diverse, da pappagalli addestrati alle coloratissime “cocorite”, per proseguire con conigli, pulcini, cani e gatti. Quasi tutti ancora cuccioli, ma non sempre. Di sicuro, tutti quanti stipati in gabbiette (ordinate, certo) di dubbia comodità. Mi si stringe il cuore alla sola vista.
In un’ottica di soddisfazione delle curiosità storiografiche, il mercato degli animali è l’emblema del rispetto delle tradizioni qatariane, ma a mio parere le condizioni di vita degli animali stessi hanno la precedenza: https://dohanews.co/thousands-sign-petition-urging-better-conditions-pet-souq/
- Rilassatevi in un locale con shisha
Il Souq è disseminato di locali in cui potete fermarvi a bere qualcosa, mangiare sandwich (anche piuttosto cheap) e fumare la shisha, tipico narghilè dalle diverse profumazioni.
Il locale dove finiamo noi si chiama Asherg ed è distribuito su due piani, è aperto 24 ore su 24 e offre vari gusti di shisha, dalla più comune “apple” al curioso “grape mint”. Dicono sia molto piacevole e ben illuminato la sera, motivo per cui l’abbiamo visto di giorno…
10. Info pratiche e pillole Superquark:
- Il Qatar si sta preparando ad ospitare i Mondiali di calcio 2022 che si giocheranno in inverno (grazie a Dio)
- Se volate con Qatar Airways il visto è gratuito e potete richiederlo online con almeno 7 giorni d’anticipo
- Una giornata di mare lontano dalla Sharia (quindi senza burkini) costa circa 50 $
- Prestate attenzione ai segnali stradali
Disclaimer: tutte le fotografie presenti nell’articolo sono state scattate da Francesca Bianchi con Nikon D90
A fully comprehensive guide of a place that I would not normally visit. Hot and dusty. However, having stated that, I may visit Bahrain for Action. Action of a motor racing kind (of the Formula One type – don’t be fickle Davide) and so anything cultural would not figure. Unlike the author, Delirium Tremens does not sit well with me. It makes me nervous. As a remedy, I ask immediately for a bottle of Jack Daniels.
As for the author, I believe to be extremely caring and self driven young lady not given to to excesses. I rest my case.