E’ tempo di vacanze e di riposo, ma cosa significa “riposo”?

L’etimo più bello è quella turco: riposare si dice “Dinlenmek” che è la forma riflessiva di “Dinlemek”, che vuol dire ascoltare. Riposare è ascoltare sé stessi. Il pericolo di ascoltare sé stessi è però chiudersi in sé stessi, rimuginare, accartocciarsi su  stessi come foglie secche.

 

Chi mi accompagnerà pei campi

 

Il sole si semina in diamanti

di gocciole d’acqua

sull’erba flessuosa

 

Resto docile

all’inclinazione

dell’universo sereno

 

Si dilatano le montagne

in sorsi d’ombra lilla

e vogano col cielo

 

Su alla volta lieve

l’incanto si è troncato

 

E piombo in me

 

E m’oscuro in un mio nido.

 

(Giuseppe Ungaretti, A riposo)

 

Il riposo è invece la rinuncia all’esclusiva sul controllo di sé. Riposare richiama l’appoggio, la posa edilizia. Si può dire “riposare sopra qualcuno” per dire “confidarsi in lui”. Mi riposo sopra di te è il messaggio d’amore più bello, la perdita totale di sé nei profumi e nei calori dell’altro, l’accasciarsi insieme dopo aver fatto l’amore, la fiducia del bambino.

Una bellezza che non riesce ad essere taciuta, che, da ascolto che era, si trasforma in canto.

 

Seni düşünmek güzel şeyümitli şey

Dünyanın en güzel sesinden

En güzel şarkıyı dinlemek gibi birşey… 

Fakat artık ümit yetmiyor bana, 

Ben artık şarkı dinlemek değil, 

Şarkı söylemek istiyorum

 

Pensare a te è bello, speranzoso,

È come ascoltare la canzone più bella

Dalla più bella voce della terra …

Ma la speranza non mi basta più,

Non voglio più ascoltare canzoni,

Voglio cantare.

 

(Nazim Hikmet, Seni düşünmek)

 

Questo riposo è un momento di rifugio o può essere una condizione di vivere?

Nella Bibbia, il quarto comandamento dice Ricordati del giorno di riposo”.

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In un mondo economico e funzionale, anche la vacanza diventa utilità, per fare più cose possibile, vedere più cose possibile, fare più foto possibile, per ostentare, riempire ogni buco che ci è lasciato da questa vita ripiena di attività.

Il giorno di riposo richiede invece di togliersi da ogni logica funzionale. Gli ebrei più osservanti non fanno niente, non possono nemmeno schiacciare il pulsante dell’ascensore, l’interruttore della luce. Non possono nemmeno farsi un selfie. Per loro è un momento, è il giorno del sabato, ma li aiuta a ricordare nella vita quali sono le cose giuste a cui tenere, le cose giuste per cui lavorare, darsi da fare. Pazzi estremisti fuori dal tempo. Quest’estate usciamo dal tempo anche noi. Il sabato è da riposarsi sugli altri e cantare.

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