Rakka, gli Oats Studios e la fantascienza secondo Neill Blomkamp
Neill Blomkamp ha sempre voluto fare fantascienza intelligente, capace di mischiare azione, effetti speciali e ragionamento su tematiche importanti. District 9 era questo, e stava all’apertheid così come E.T. stava alle persecuzioni naziste per Spielberg. Poi Hollywood a volte può risultare stretta e i successivi film non sono stati all’altezza del primo, sebbene portatori di ottime idee. Così Blomkamp decide di andare avanti da solo e fonda la Oats Studios, una casa produttrice indipendente che promette “some weird shit”: cortometraggi di fantascienza sperimentali. E, almeno all’inizio, tutto gratis sui canali di distribuzione di massa. Grande fantascienza. Per tutti. Per testare se il prodotto piace e, magari, ampliarlo. E piace molto.
Il primo capitolo è Rakka, ambientato in un futuro distopico con gli umani sottomessi ad una strana razza aliena che ci usa come cavie. Sigourney Weaver (GRATIS) guida la resistenza. Oltre a una strepitosa inventiva in fatto di alieni e biotecnologie aliene, il regista ci delizia con alcune scena di grande bellezza: come l’inquadratura col fumo dell’esplosione che entra dalla finestra o la Weaver nell’oblò del tank. La Tour Eiffel resa “aliena”, poi, è semplicemente splendita. Tutto sembra funzionare, con l’inserimento di una serie di topoi del cinema di genere, a partire dal pazzo sadico che si diverte nella guerra, fino all’arma (umana) che potrebbe ribaltare le sorti della guerra. Non si tratta solo di strizzate d’occhio, ma di grande abilità nel conoscere la materia e plasmarla. Sebbene si vedano i modelli (molto meno nel secondo, allucinato, capitolo Firebase), il risultato è completamente nuovo ed autonomo.
Blomkamp ci dà tutto e ci lascia a metà, sul principio dell’azione. In attesa di nuovi capitoli. Nel frattempo snocciola altri filoni di trama, ambientati altrove, altri primi episodi di storie di cui aspettiamo un seguito. E anche qualche cosa folle, qua e là, per il divertimento dei ragazzi. Siamo già al secondo cortometraggio e fra pochi giorni uscirà il terzo. Sentiremo parlare di nuovo di questo progetto.
Bonus track: some weird shit