Amo l’amore dei marinai, che baciano e se ne vanno.

Capisco a che si riferisce Pablo Neruda in Farewell, a un sentimento intenso quanto instabile e preda mobile di umori e solitudini. I marinai colgono il meglio di quello che incontrano e così facciamo noi, cibandoci dell’intensità di un bel momento, del suo calore. Facciamo di tutto perché ci riscaldi il più a lungo possibile, illumini ed ecciti in tutto ciò che è grigio e piatto nello scorrere monotono dei giorni. Quel susseguirsi inutile di ore che ci fa sentire così lenti, così morti.

Ma i marinai baciano e se ne vanno, fanno promesse e non stipulano mutui, non si preoccupano del sette e trenta e non chiedono regali o un caffè appena alzati. Le case al mare non le progettano, piuttosto gusci di noci alla Byron, contro le spume e gli uragani.  La loro è una natura mobile e nomade, così piace loro pensare, o forse temono a tal punto l’abbandono (e abbiamo una certa familiarità al riguardo) che finiscono per prendere inavvertitamente il largo, ampliare piano piano l’orbita e il respiro, sorprendendo persino se stessi nel loro scarso attaccamento alle cose. Alla terra ferma, che piano, piano sfuma e si allontana.

Ma non siamo qui per fare della metapsicologia, siamo qui per parlare, con Pablo Neruda, di amore libero.

Amore ostinato e contrario alla tendenza borghese, passione ineffabile dai tratti della sveltina più bruta e immorale. Amore in ogni porto. Amore in ogni auto. Amore che non arriva a fine mese, ma fa i bilanci i baci, in uno schiaffo al buon senso e al sano pragmatismo.  E siccome di sentimento non si campa, amore fantasma e desaparecido, che evapora per poi dirsi “Ancora tu. Non dovevamo vederci più?” – E sì, certo che è Battisti

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Per Pablo Neruda l’amore ha a che fare con gabbie spalancate e una dilatazione che rende qualsiasi legame impalpabile. Proprio in questo consiste la sua forza, nell’enorme spazio messo tra il soggetto e tutte le cose, per cui il sentimento più sincero si rivela qualcosa di spontaneo e quindi ineffabile. Mi ritrovo in questi versi perché anche io metto quella grande distanza tra me e quello che ho intorno, nonostante tutto. Ma credo che siamo tutti marinai, oggi come mai, nell’amore precario e improvvisato.

 

4

 (Amo l’amore dei marinai

Che baciano e se ne vanno.

Lasciano una promessa.

Mai più ritornano.

In ogni porto una donna attende:

i marinai baciano e se ne vanno)

5

Amo l’amore che si suddivide

In baci, letto e pane.

Amore che può essere eterno

E può essere fugace.

Amore che vuol liberarsi

Per tornare ad amare.

Amore divinizzato, che si avvicina.

Amore divinizzato che se ne va

Farewell

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