Dirk Gently. Agenzia di Investigazione Olistica | Douglas Adams
“Water, water, everywhere,
Nor any drop to drink!”
(S. T. Coleridge)
Vuol sapere cosa significa “olistica”? Glielo spiego subito. Olistico si riferisce a una mia personale convinzione secondo la quale l’organismo, e in generale ogni fenomeno che ci riguarda, è un tutto superiore alla semplice somma delle parti. Nelle mie indagini non mi soffermo quindi ad analizzare bazzecole quali, per esempio, impronte digitali, brandelli di stoffa, orme sui pavimenti, poiché ritengo che la soluzione a un qualsiasi problema vada ricercata nell’armonia del tutto e non nella quisquilia del particolare.
C’è un romanzo parecchio strambo che è una specie di desktop con il Millenium Falcon come sfondo e con salvata al centro una sola cartella all’interno della quale è elencata, grosso modo in quest’ordine, un’amalgama di:
1) gatti morti (forse solo momentaneamente scomparsi, non state in ansia);
2) un programmatore informatico super nerd e geek, come da tradizione, in grado di convertire libri contabili e altre cose belle in musica;
3) un Monaco Elettrico (sic!) il cui unico credo possibile è vedere il mondo interamente colorato di un bel rosa confetto;
4) un po’ di meccanica quantistica qua e là;
5) un professore di 200 anni ma non li dimostra a presiedere il Dottorato in Cronologia di Cambridge;
6) S. T. Coleridge;
7) LA PIZZA;
8) un cavallo nel bagno in fondo a destra, accanto agli asciugamani, ma perché mai qualcuno avrebbe dovuto chiudere un cavallo in bagno?;
9) un divano. Incastrato.
10) un detective un po’ paranormale un po’ parac***.
Ah, dimenticavo, c’è anche un omicidio, un fantasma nostalgico e forse alla fine bisogna salvare la razza umana dall’estinzione totale (l’importo di questa commissione è, ovviamente, incalcolabile), poi direi che ci siamo.
Sherlock Holmes diceva che in un’indagine, una volta eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la soluzione. Solo che per me l’impossibile ha pur sempre qualche probabilità di verificarsi.
Il genio delirante di Douglas Adams, uno dei migliori scrittori di fantascienza – molto freak, ovviamente – una decina d’anni dopo “Guida intergalattica per autostoppisti” compone romanzo umoristico, zeppo di british nonsense, un po’ horror, un po’ fantascientifico, un po’ giallo, un po’ fantasy, senza dimenticarsi di menzionare principi random di matematica e fisica, come vuole la tradizione di romanzi che, da Wells andando avanti, abbiano tra i fili conduttori della loro trama una rivoluzionaria e tanto agognata macchina del tempo, elettrodomestico decisamente più divertente della televisione e dalla funzionalità più immediata rispetto ai preziosi videoregistratori anni ’80: basta un attimo per ritrovarsi alle Bermudas, quando non è fondamentalmente rilevante.
Lanciò un’ultima occhiata alla porta: non c’era nulla di strano, era solo una comunissima porta spalancata su una banale foresta tropicale.
Probabilmente questo potrebbe diventare il nuovo romanzo preferito di Sheldon Cooper.
Devi sapere che un gruppo di ricercatori stava conducendo proprio l’esperimento da te illustrato con tanta precisione, quando, aprendo la scatola hanno scoperto che il gatto non era né vivo né morto: era scomparso! Così si sono rivolti a me perché facessi le opportune indagini per ritrovarlo.
Svlad Cjelli, più noto come l’investigatore olistico Dirk Gently (è di origini transilvane), uno che più che un uomo in carne e ossa, sembrava la personificazione di un’eccezionale serie di eventi prodigiosi, e che dagli anni del college, grazie a delle fortuite circostanze, è riuscito a crearsi la fama di mistico, telepatico, chiromante, medium eccetera, eccetera (se glielo chiedete, negherà tutto), affronta nel corso del romanzo una rapida ed esilarante escalation che parte dalla ricerca di un gatto scomparso (ritrovare gatti di signore in stato molto agitato, isterico, è una delle principali commissioni della sua quantomeno originale agenzia d’investigazione, fino a quel momento), allo scoprire, grazie anche a qualche singolare aiutante, il macchinoso segreto dei viaggi nel tempo fino all’arduo compito di salvare l’intera razza umana da spregevoli creature melmose, (le stesse che Coleridge ha incontrato e descritto nel sua “Ballata del vecchio marinaio”, tra le altre cose) come ogni buon super eroe di buon cuore che si rispetti.
Una lettura piacevolmente scorrevole che è un continuo andirivieni altalenante tra un “uhm, interessante” e un “cosa WTF sto leggendo” e parecchie risate incredule, inaspettate. Molto molto spassoso, cervellotico, nonsense, ovviamente, misterioso e con un finale in cui tutto fila liscio come l’olio.
Tu per caso hai la fortuna di avere un divano comodo?
Titolo | Dirk Gently. Agenzia di investigazione olistica
Autrice | Douglas Adams
Editore | Mondadori
Anno | 2012
Pagine | 293