’71, di Yann Demange

’71, di Yann Demange

Romanzo di formazione personale, politica e militare, ’71 del quasi esordiente Demange è una piacevole sorpresa nel panorama cinematografico estivo. Al centro di un film che non degenera mai verso la facile presa di parte politica o l’ancor più facile patetismo, c’è un ragazzo arruolato nell’esercito e buttato in mezzo ad un conflitto che non capisce (quello fra cattolici e protestanti in Irlanda del Nord), brutale e fratricida.

Insieme a lui, sono proprio i ragazzi, poco più che bambini, i veri protagonisti: appigliati ad ideali più grandi di loro e della loro età, usati come pedine da chi organizza le guerre. Non ci sono buoni o cattivi, c’è solo l’orrore della guerra e le sue conseguenze su una generazione intera. Nello sguardo del giovane soldato il passaggio dagli ideali allo smarrimento, dalla fiducia nei princìpi all’incomprensibilità del conflitto.

Ottima prova registica, interamente gestita con la telecamera mobile che segue il protagonista, cade e si rialza con lui, diventando davvero testimone delle vicende, oltre che strumento di coinvolgimento del pubblico.

 

Voto: 7,5

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