12 minuti prima della partenza | Charles Bukowski
Si, Bukowski è molto Tumblr, vero. Però ha questa capacità di trascinarti con lui in una spirale discendente verso il fondo del bicchiere, di farti bruciare con le sue pagine di cinismo.
Probabilmente, se mi trovassi faccia a faccia con uno come lui lo odierei (stile Hank Moody. E se non sapete chi è Hank Moody cancellate i piani per il weekend e andate a fare binge watching di Californication), ma è uno di quei compagni di bevute che ogni tanto serve per bilanciare il mare magnum di poesie d’amore che trabocca dai libri.
Bukowski è quello che vuoi leggere quando sei triste e delusa col mondo, perché in qualche modo ti legittima a sguazzare nella mediocrità che credi ti circondi. A me fa venire un male di vivere irresistibile.
La sua poesia, 12 minuti prima della partenza non fa eccezione
noi rincorriamo una via di fuga, una musica
celeste, la ragazza giusta che mai incontrammo.
Supportata da Let’s go away for a while dei Beach Boys, scelta con cura chirurgica dal Bukowski di Bande Nere (Jay Bargiani), questa poesia mi fa crogiolare in una sehnsucht che te dico fermate.
e di nuovo scommettiamo che avverrà il miracolo
qui di fronte ai monti color porpora
E’ per questo che Bukowski non dovrebbe stare su Tumblr, perchè non è mica un Osho qualunque che puoi leggerti in tutti i momenti, così, quando capita, a pillole che poi non vogliono neanche dire niente. A Bukowski ti ci devi abituare gradualmente.
Funziona un po’ come l’alcol rosso, quello che si usa per disinfettare le ferite: appena cominci ad usarlo brucia, cerchi di allontanarti pensando “ma fa male, chi me lo fa fare”… però poi ritorni li, ad appoggiarti a lui, perché in fondo c’è anche una sorta di piacere nel farlo, sai che ti farà bene.
D’altra parte, e non fate finta di non averlo letto su Tumblr, pare che lui stesso abbia detto
My dear, find what you love and let it kill you.
12 minuti alla partenza, Charles Bukowski
ci guardiamo intorno, riflettiamo,
mentre siamo
di fronte alle montagne color porpora
nei nostri abiti dimessi:
niente cambia, tutto si congela,
lentamente si trascina la nostra vita,
nostra moglie ci disprezza.
poi
per un attimo ci risvegliamo,
le bestie stanno entrando in pista!
Quicks Sistet; Perfect Raj, Vive Le Torch,
Miss Leuschnet; Keepin’ Peace, True To Be,
Lous Good Morning.
Questo sì che ci fa bene: il raggio fulminante
di speranza, la risata degli dei occulti.
nessuno ci ha fatti per viver come siamo o dove
siamo, noi rincorriamo una via di fuga, una musica
celeste, la ragazza giusta che mai incontrammo.
e di nuovo scommettiamo che avverrà il miracolo
qui di fronte ai monti color porpora
mentre sfilano i cavalli
cosi migliori delle
nostre vite.
[…] primo paragone che mi viene in mente è con Charles Bukowski. Non solo per l’assonanza nel nome, ma perché, come nel caso del Grande Lebowski, è fra gli […]
[…] realtà post-natalizia gretta e viscerale (non per niente Kim Addonizio è stata soprannominata Bukowski in a sundress). Da leggere mentre sorseggiate Brioschi dopo il […]
[…] ci si è ammazzato (letteralmente, pare) di whiskey. William Burroughs ci ha scritto Pasto Nudo. Bukowski ci ha fatto le zozzerie. Kerouac ci ha scritto On the […]